Precari: conferma in ruolo dopo tre anni?

Dalla legge sul lavoro potrebbe uscire una soluzione del problema del precariato nella scuola, anche se, per essere sinceri, la trattativa sindacale con il ministro Fornero sembra piuttosto riferita al settore privato anziché a quello pubblico.

Tra le diverse ipotesi innovative, oltre alla revisione dell’art. 18, ce n’è una che riguarda il personale con contratto a tempo determinato: dopo 36 mesi di rapporto continuativo di lavoro, il contratto si trasformerebbe automaticamente a tempo indeterminato.

Diventerebbe legge, in questa prospettata revisione dello statuto dei lavoratori, una previsione contenuta in una direttiva europea che non ha trovato finora applicazione nella scuola a causa della atipicità del comparto e del rapporto di lavoro che si instaura con il personale supplente.

Diversi giudici del lavoro hanno accolto richieste di docenti precari con almeno tre anni continuativi di lavoro nella scuola e nella stessa sede di servizio, condannando il ministero a rifondere i ricorrenti con arretrati e, in alcuni casi, con la trasformazione del rapporto di lavoro in contratto da tempo indeterminato.

Se la norma esposta durante la trattativa sindacale di questi giorni si trasformerà in legge sarà difficile per il Miur impedirne la generalizzata applicazione nei confronti di migliaia di precari.