Politecnico di Milano/2: in ascesa nelle classifiche internazionali

Il Politecnico di Milano continua la sua scalata nella classifica QS 2024 (QS è l’acronimo di Quacquarelli Symonds, autorevole società di valutazione e comparazione delle migliori università del mondo). Quest’anno il PoliMi è 111esimo su 1.503 atenei, entrando a far parte del «top 8 per cento» mondiale, il miglior risultato di sempre per un’università italiana.

L’ingresso nel club delle prime cento, che fino a qualche anno fa pareva un obiettivo irraggiungibile, come notano Gianna Fregonara e Orsola Riva in un accurato servizio pubblicato nella rubrica online “A scuola con il Corriere” del 6 giugno 2024, non è più così lontano. Anche la Sapienza e l’Alma Mater di Bologna, rispettivamente alla 132esima e 133esima posizione, continuano a guadagnare posizioni. Difficile comunque il cammino delle università italiane, che si trovano a competere con atenei come quelli britannici che spendono il doppio delle nostre (in rapporto al Pil) o quello americano, che con il Mit di Boston si conferma in testa alla classifica. Non per nulla gli atenei inglesi e americani occupano 7 tra le prime 10 posizioni.

La posizione di eccellenza del Politecnico di Milano non deve tuttavia sorprendere. Nella classifica dei migliori corsi di laurea pubblicata dalla stessa QS pochi mesi fa era fra le prime dieci al mondo sia in Architettura e in Design che in Ingegneria meccanica e aeronautica. Ma fa bene anche l’università di Bologna che scala 21 posizioni piazzandosi subito dietro la Sapienza. Entrambe si avvalgono dell’eccellente posizionamento in quello che è considerato l’indicatore più importante di questa classifica: la “reputazione accademica”, in cui l’Alma Mater è prima in Italia e 69esima al mondo, seguita a ruota dalla Sapienza (70esima). Terzo il PoliMi (90esimo), che però può contare anche su un’ottima fama presso i datori di lavoro (82esimo). Al quarto posto in Italia si conferma l’Università di Padova anche se rispetto all’anno scorso perde però ben 17 posizioni (è 236esima). Quinto il Politecnico di Torino che invece scala 11 posti e ora è 241esimo. Segue la Statale di Milano che anch’essa scende di 9 posizioni collocandosi al 285esimo posto. Nessun altro ateneo nostrano riesce a piazzarsi fra i primi trecento al mondo.

Uno dei fattori che più penalizza il nostro sistema in queste classifiche è il rapporto studenti-docenti: 20 a uno, contro 17 in Francia, 15 nel Regno Unito, 12 in Germania. Un altro è la scarsa internazionalizzazione, come si sottolinea nella notizia precedente: i nostri atenei continuano a essere poco attraenti sia per gli studenti che per i docenti stranieri. Un problema da affrontare e risolvere.

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