Poletti: ‘Meglio giocare a calcetto che mandare curriculum”, gli sfottò della rete

Si creano più opportunità a giocare a calcetto che a mandare in giro i curricula“. Questa è la frase che ha gettato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, in una polemica. La sua affermazioni è arrivata durante in un incontro a Bologna con gli studenti dell’istituto tecnico professionale Manfredi-Tanari sull’alternanza scuola-lavoro.

La frase del Ministro

Una frase che, in realtà, da alcuni utenti del web, è stata estrapolata dal suo contesto originale. Il Ministro, molto probabilmente, non intendeva dire che inviare curriculum sia inutile ai fini della ricerca di un lavoro, ma che in questa contano tantissimo  anche le relazioni personali. Relazioni come quelle che si creano grazie a una partita di calcetto, appunto.

M5S: ‘Un calcio in faccia ai disoccupati’

Eppure questa frase è bastata a scatenare l’ira di tanti, tra cui i deputati M5S della Commissione Lavoro: “Arriva l’ennesimo intervento a gamba tesa e, è il caso di dirlo, un calcio in faccia ai molti giovani disoccupati. Ormai non ci sono più commenti sulla sua scarsa sensibilità. È da cartellino rosso” sottolineano i pentastellati, secondo i quali, “invece di dire stupidaggini, Poletti avrebbe dovuto operare per creare occupazione e non precarietà. In questo Paese i giovani restano troppo spesso in panchina anche per colpa di un governo e di un ministro che criticare è ormai sin troppo facile, come tirare un rigore a porta vuota“. Puntuale è arrivata la replica del Ministro: “Vedo che si stanno strumentalizzando alcune frasi che ho pronunciato in occasione di un incontro con gli studenti per parlare di alternanza scuola-lavoro e che gli studenti hanno compreso e condiviso nel loro significato“.

Poletti, l’ira della rete

E quello dei deputati del M5S non è certo l’unico intervento contro Poletti che è possibile trovare sul web. Basta farsi un giro su Twitter – dove l’hashtag #Poletti è tra i trend del giorno – per leggerne tantissimi, alcuni davvero arrabbiati, altri ironici.