
Nisida è un’isola, affacciata sul golfo di Napoli.
A guardarla da lontano, rievoca i paesaggi amati dagli artisti stranieri che arrivavano in Italia per il loro personale Grand Tour; se ci si avvicina però, il profilo interrotto da brutte costruzioni non rievoca più uno scenario da cartolina.
Perché Nisida ospita un carcere minorile, è un’isola di ragazzi che soffrono, soffrono per errori propri e di altri.
Ieri però è stata una giornata speciale, dedicata a loro e alle opere di scrittura che loro stessi hanno creato. “Racconti per Nisida, isola d’Europa” è il titolo del terzo libro, fuori commercio, che viene presentato oggi a cura del Ceus, Centro Europeo di Studi dell’isola. I racconti contenuti nella raccolta nascono da un progetto che gli educatori e i ragazzi hanno condiviso, nella speranza che la cultura possa rappresentare una valida chiave di riscatto.
L’isola-carcere si trasforma in Parco Letterario nella visione del progetto “Le ali al futuro” che è patrocinato dai ministeri dell’Istruzione e della Giustizia.
Il laboratorio linguistico che ha permesso la nascita dei racconti ha avuto come nucleo ispiratore l’insieme di storie e di leggende che ruotano attorno a Nisida fin dall’antichità.
Il risultato è un lavoro a molte voci e molte mani, un affresco da cui emergono tante sfaccettature dell’isola: ovviamente come prigione, ma anche come luogo di nascita di leggende e storie care alla letteratura, a partire da quella greco-romana. La sfida è stata quella di spezzare le resistenze dei ragazzi, restii ad accettare una cultura calata dall’alto e imposta dall’esterno. Rimane la soddisfazione di aver permesso, con tanto sforzo e passione, la riflessione dei ragazzi sul fatto culturale, sui propri percorsi didattici e creativi.
Padrini della giornata il pianista di fama internazionale Aldo Ciccolini che ha aperto la manifestazione con un concerto, e il poeta francese Yves Bonnefoy il quale, a Napoli nel 2011 per ritirare un premio, si è innamorato di Nisida e le ha dedicato versi di struggente malinconia, ma anche colmi di speranza:
“Amate sognare!
È una chiave, quando mancano tutte le altre chiavi delle porte di sé,
quelle che il nascere male ha fatto di ferro.
Poiché sognare è bellezza che cerca di essere…
Dove desiderare è già come essere liberi un po’”
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