Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Più insegnanti, ma se sono precari è un sostegno azzoppato

Sostegno/2

L’evoluzione del settore della disabilità porterà certamente all’incremento dei posti di sostegno che dal prossimo settembre, per effetto dell’aumento del numero di alunni con disabilità inseriti nelle scuole statali, potrebbe arrivare a 146 mila posti attivati, in assoluto il numero più elevato mai raggiunto, con quasi un terzo in deroga e quindi precari.

Ma quel numero forse già a settembre potrebbe essere ulteriormente superato per effetto della recentissima sentenza n. 2023/2017 del Consiglio di stato che ha riconosciuto il pieno diritto dell’alunno disabile ad avvalersi della presenza del docente di sostegno per tutte le ore riconosciute.

In una lunga e puntuale dissertazione storico-normativa sull’istituto del sostegno, la sesta Sezione del Consiglio di Stato ha riconosciuto il diritto dell’alunno (e il conseguente obbligo dell’Amministrazione scolastica) di avvalersi del docente di sostegno per tutte le ore che il «Gruppo di lavoro operativo handicap – G.L.O.H. » propone.

Va premesso – ricorda la sentenza – che il legislatore (art. 15/legge 104) ha doverosamente attribuito al G.L.H.O. a livello provinciale il potere di elaborare le «proposte relative all’individuazione delle risorse necessarie, ivi compresa l’indicazione del numero delle ore di sostegno». Infatti, gli Uffici scolastici (così come il dirigente scolastico ed il Ministero dell’economia e delle finanze) non possono sindacare le risultanze delle «proposte» e devono fare in modo che le ore di sostegno siano attribuite a tutti i disabili, già col ‘primo atto’ del dirigente scolastico e nei tempi fissati, assegnando ‘in deroga’ gli insegnanti di sostegno quando ciò occorra per ‘coprire’ le ore determinate nelle «proposte».

In altri termini – sottolinea la sentenza – il sistema deve far sì che gli alunni e le loro famiglie non debbano proporre ricorsi giurisdizionali per ottenere ciò che è loro dovuto. Agli alunni disabili, dunque, va riconosciuto il diritto di ottenere le ore di sostegno, come determinate dal G.L.O.H.

La sentenza è destinata certamente a diventare un punto di riferimento importante e a determinare concreti effetti di riconoscimento dei diritti degli alunni disabili con conseguente aumento del numero di posti di sostegno.

Proprio per effetto di questa sentenza quei 146 mila posti di sostegno prevedibili per l’anno prossimo potrebbero essere molti di più, incrementando soprattutto quelli in deroga. Insomma un grande sforzo che però viene depotenziato dal fatto che i posti precari comportano il frequente cambio di sede, la nomina ad anno scolastico iniziato, l’insicurezza dei docenti per il posto di lavoro, che si riflette inevitabilmente sugli alunni. Un più elevato grado di stabilizzazione garantirebbe un risultato nettamente superiore a fronte di un impegno economico di poco maggiore, elevando di molto il tasso di ritorno dell’investimento fatto dallo Stato, oltre che la soddisfazione dell’utenza.

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