I primi dati dell’indagine Ocse-Pisa sulle competenze di base dei nostri quindicenni, pubblicati dall’Invalsi (www.invalsi.it), sembrano essere piuttosto confortanti.
La rilevazione presentata questa mattina dall’Invalsi, l’Istituto per la valutazione che ha curato per l’Italia la raccolta dei dati dell’indagine internazionale Pisa 2009 sulle competenze di lettura, matematica e scienze, mette in evidenza, rispetto alle precedenti edizioni, un generale miglioramento in tutti e tre gli ambiti disciplinari.
Per l’edizione 2009 hanno partecipato al Pisa (Programme for international student assessment, il programma che valuta gli apprendimenti) 74 Paesi (erano stati 35 nella prima edizione del 2000). L’indagine ha coinvolto 30.905 studenti italiani e 1.097 scuole.
A livello nazionale, un’importante novità di PISA 2009 per l’Italia è costituita dal campione di scuole che, oltre ad essere stratificato per tipo di scuola, come nei precedenti cicli, per la prima volta è rappresentativo di tutte le regioni italiane e delle due province autonome di Trento e Bolzano. Nelle precedenti edizioni, infatti, il coinvolgimento aveva riguardato soltanto 12 regioni.
Il Pisa 2009 ha incentrato la sua indagine particolarmente sulla lettura (oltre che su matematica e scienze), come era avvenuto nella prima edizione del 2000. Il confronto su questa competenza ha evidenziato un sostanziale recupero rispetto alle indagini 2003 e 2006, quanto si era registrata una preoccupante regressione dei livelli di competenza dei nostri quindicenni. Recupero che ha riguardato soprattutto le regioni meridionali.
In classifica i ragazzi italiani sono 29esimi; nel 2006 erano 33esimi.
Il nuovo livello raggiunto in lettura riporta l’Italia pressoché ai valori del 2000, quando il punteggio medio finale si era attestato a 487; ora il valore medio è risalito a 486 che resta comunque sotto la media Ocse di 493 (era 500 nel 2000).
Dal punto di vista dell’equità del sistema – osservano gli esperti dell’Invalsi – a livello internazionale si rileva generalmente una associazione positiva tra risultati in PISA e livello socioeconomico e culturale delle famiglie. In altre parole, gli studenti che provengono da famiglie avvantaggiate da un punto di vista culturale e sociale tendono a conseguire risultati migliori degli studenti più svantaggiati. Anche in Italia l’indice di status socioeconomico e culturale ha un impatto significativo sui risultati in lettura, ma risulta più contenuto che in altri Paesi.
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