Piantiamo nelle scuole alberi per la pace. L’appello ENO
Tutte le scuole italiane, pubbliche e private, sono invitate a partecipare a “Pianta e prenditi cura della Pace”, la campagna di piantumazione alberi che ENO organizza in 196 Paesi del mondo due volte l’anno, il 21 settembre e il 21 novembre.
Spiega la responsabile per l’Italia Anna Maria De Luca: “La rete ENO si è ormai allargata in tutte le regioni d’Italia. ENO è completamente gratuito, serve solo buona volontà. La rete è nata in Finlandia nel 2000, per idea di un docente, Mika Vanhanen. I primi quattro anni sono stati caratterizzati principalmente da attività online. Nel 2004 nacque l’idea di piantare alberi e di scegliere la giornata internazionale per la pace come primo ENO Tree Planting Day (https://www.enoprogramme.org/wp-content/uploads/2024/08/TreePlanting_Instructions-for-the-ENO-schools-and-communities.pdf). Da allora, ogni anno le scuole ENO piantano alberi per la pace intorno al 21 settembre. Quest’anno cade di sabato quindi è possibile farlo nei giorni precedenti e seguenti. Colgo l’occasione per invitare tutte le scuole ad iscriversi compilando questa scheda https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeIIHYW3ntcfCUrpltXqe4Ckt2csNHd_sbeDQg8EORcoVcr3g/viewform?pli=1.
Dal 2004 ad oggi ENO ha piantato 30 milioni di alberi nelle scuole di tutti i continenti. Già nella prima edizione, il 21 settembre 2004, scesero in campo 50 scuole in 30 paesi. L’anno successivo aderirono 200 scuole. Negli anni successivi è stata organizzata intorno al 22 maggio la giornata internazionale per la diversità biologica. ENO si è impegnata, al vertice Rio+20, a piantare 100 milioni di alberi entro il 2017. “Le scuole – cònclude la responsabile nazionale – hanno piantato finora 30 milioni di alberi quindi il numero non è stato ancora raggiunto, ma stiamo lavorando per raggiungerlo. Dal 2014 organizziamo concorsi di piantagione di alberi chiamati ENO Treelympics ed un progetto forestale avrà luogo nel periodo 2019-2025 basato sull’accordo sul clima delle scuole nel 2019 (una risposta all’accordo di Parigi)”.
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