Piano Scuola: Enti locali chiedono che siano assegnati loro 400 milioni del miliardo previsto dal DL Rilancio

E poi ancora un’integrazione degli organici docenti e Ata. Il Piano scuola 2020 2021 che presenta oggi la Ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, è stato oggetto di un confronto serrato tra Ministero, ANCI, UPI  e Conferenza delle Regioni. ANCI e UPI hanno contribuito fattivamente, sia attraverso il confronto tecnico che con la definizione di documenti unitari, nella convinzione che la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado con didattica in presenza all’avvio del nuovo anno scolastico debba essere considerato l’obiettivo prioritario di tutte le istituzioni del Paese. Di seguito vediamo gli emendamenti e le richieste presentate dagli Enti locali.

In un comunicato di ANCI e UPI leggiamo che “Il Piano scuola, che nella stesura iniziale scontava diverse criticità, sia rispetto alla copertura finanziaria degli interventi necessari sia rispetto alle strutture di governance che venivano individuate a livello locale (Tavolo Regionale e Conferenza dei servizi) come pure con riguardo al ruolo degli enti locali nei cosiddetti Patti Educativi di Comunità piuttosto che nell’opera di digitalizzazione della scuola, risulta ora migliorato grazie all’accoglimento delle richieste presentate da ANCI  e UPI. D’altronde la scelta operata dal Ministero di una forte connotazione territoriale, così da consentire una piena adesione delle decisioni alla realtà, deve necessariamente essere sostenuta da un ruolo centrale di Comuni, Province e Città metropolitane nel coordinamento delle azioni e nella gestione delle criticità generali del territorio”.

“In questo contesto – continua la nota -, apprezziamo le indicazioni emerse dallo stralcio del  Verbale n.90 della riunione del Comitato Tecnico Scientifico del 22 giugno scorso nella parte relativa al Quesito sulle modalità di ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico,  che pur confermando le responsabilità di dirigenti scolastici ed enti locali, suggeriscono un quadro di gestione degli spazi scolastici più agevolmente attuabile, indicando come la maggiore criticità sia nella mobilità degli studenti. Apprezziamo la conferma dell’indicazione della misura di distanziamento fisico indicata che prevede 1 metro tra le “rime buccali” degli alunni che contribuirà alla migliore riorganizzazione all’interno delle classi  e  degli  spazi  scolastici”.

Il comunicato prosegue poi con una serie di richieste da parte di ANCI e UPI che continuano: “Chiediamo nell’immediato al Ministro dell’Istruzione al fine di rendere efficace e pienamente operativo il Piano scuola 2020-2021 di introdurre le seguenti modifiche al Decreto Rilancio, presentando gli emendamenti allegati come Governo (o relatori) al cui accoglimento è subordinata l’Intesa di ANCI e UPI sul Piano stesso:

– di assegnare in maniera diretta a Comuni, Province e Città metropolitane i 400 milioni previsti per il 2020 all’art 235 (Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID19 presso il Ministero dell’Istruzione) per permettere agli enti di potere disporre in tempi compatibili con la riapertura delle scuole, delle risorse che saranno rese necessarie dagli interventi che verranno individuati nelle Conferenze di Servizi;
– di prevedere norme per il rafforzamento degli organici degli educatori, degli insegnanti e del personale ausiliario attraverso assunzioni del personale per i servizi scolastici a tempo determinato, l’ampliamento dell’utilizzo delle graduatorie vigenti e il sostegno ai Comuni che hanno esternalizzato tali servizi”.

Leggi il comunicato con tutti gli emendamenti al Piano Scuola presentati da ANCI e UPI