Più soldi ai Capi d’istituto?

Voci ufficiose parlano di nuove risorse che dovrebbero consentire la chiusura del primo contratto della dirigenza scolastica, da tempo fermo per la mancanza dei fondi necessari per ottenere l’allineamento con gli altri dirigenti dello Stato. Ad incalzare ministero e Governo per una rapida e soddisfacente soluzione è stata in particolare l’ANP (Associazione nazionale presidi e direttori didattici) che ha ottenuto già nel piano scuola del ministro Moratti il formale impegno a dare soluzione alla vertenza.
Le stesse voci hanno suscitato le reazioni di alcuni sindacati presenti alla trattativa, che non vorrebbero allargare troppo la forbice retributiva tra dirigenti e docenti (pur rappresentandoli entrambi). In particolare la segretaria nazionale della Cisl Scuola, Daniela Colturali (docente di scuola materna), che già nei contratti del comparto scuola del ’95 e del ’99 aveva frenato il riconoscimento retributivo del personale direttivo (ora dirigente) ha sottolineato che il rapporto tra aumenti contrattuali già riconosciuti ai docenti e quelli ipotizzati per i dirigenti sarebbe di uno a dieci. Troppo.
Per chi non lo sapesse, attualmente un preside a fine carriera percepisce uno stipendio netto mensile intorno ai 4 milioni, mentre un professore di istituto superiore, a fine carriera, supera di poco i 3 milioni netti mensili.