Tuttoscuola: Non solo statale

Più famiglia e più libertà di educazione per uscire dalla crisi

Documento dell'Associazione Genitori delle scuole cattoliche

Il Consiglio nazionale dell’Agesc, Associazione Genitori Scuole Cattoliche, ha chiesto che vengano “messi al centro dell’azione e dei programmi di tutte le istituzioni e di tutte le parti politiche quei problemi la cui soluzione può garantire un futuro e un benessere al nostro Paese”, a cominciare dal non lasciare sola la famiglia nell’insostituibile compito educativo.

Come dimostrano ampiamente quelle nazioni europee che meglio delle altre stanno superando la crisi attuale – osserva l’Agesc – è proprio investendo sulla famiglia, sulla ripresa della natalità e sulla scuola che anche l’Italia saprà far fruttare le sue vere risorse, in primo luogo la famiglia, e riprendere un cammino di sviluppo. Queste richieste devono trasformarsi in una riforma del fisco che metta al centro la famiglia, in sostegni diretti a chi mette al mondo figli, in finanziamenti alla libertà di scelta delle scuole da parte delle famiglie: si tratta di investimenti, prima che spese.

Il comunicato, “per quanto riguarda, in particolare, il finanziamento della scuola non statale – in attuazione della Costituzione, della libertà di educazione e della concreta realizzazione della sussidiarietà –, continua evidenziando il fatto che la richiesta di tante famiglie italiane (almeno una su 5) di poter scegliere senza condizionamenti economici la scuola pubblica paritaria deve finalmente trovare una risposta concreta e definitiva in questa legislatura.

L’Agesc osserva che nelle indagini internazionali i migliori sistemi scolastici, come Finlandia e Svezia, hanno da tempo fatto questa scelta e aumentato la quota di scuola non statale.

È la parità scolastica, secondo l’Agesc, uno strumento efficace per concorrere all’attuazione della riforma del sistema scolastico italiano, in modo “risultati positivi e non restare incompiuta”.

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