Più della metà degli studenti respinti abbandona la scuola

Il dossier di Tuttoscuola sulla ‘Dispersione nella scuola secondaria superiore statale’ (scaricabile gratuitamente dal portale tuttoscuola.com  http://www.tuttoscuola.com/cgi-local/disp.cgi?ID=33308 ) ha indagato sulle possibili cause che determinano ogni anno l’abbandono del percorso d’istruzione e di formazione di centinaia di migliaia di ragazzi (167mila al termine dell’ultimo quinquennio).

Tra le diverse cause, spesso intrecciate tra loro e interdipendenti, è stato individuato l’insuccesso scolastico (scarso rendimento scolastico, basse valutazioni, bocciature).

Come altri fattori della dispersione, l’insuccesso scolastico è soprattutto un’ipotesi affermata, una intuizione largamente condivisa: c’è una correlazione tra bocciature e abbandoni scolastici?

Abbiamo cercato di approfondire i presupposti di questa tesi, mettendo in relazione dati concreti e situazioni oggettive.

Dal dossier emerge che, al termine del quinquennio 2009/10-2013/14, nel quinto anno di corso non risultavano presenti 167mila studenti dispersi nei precedenti quattro anni di corso.

Nel medesimo periodo dal 1° al 4° anno di corso vi sono stati circa 305mila bocciature, un dato ricavato applicando al numero degli studenti di ogni anno di corso la percentuale dei respinti riportata negli annuali Focus sugli scrutini finali pubblicati dal Miur. 

Nel 2009-10 i respinti nel 1° anno di corso sono stati circa 126mila, nel 2010-11 nel 2° anno di corso 73mila, nel 2011-12 (3° anno di corso) i respinti sono stati circa 58mila; infine nel 2012-13 i respinti del 4° anno sono stati circa 46mila.

Considerato che è improbabile che vi siano stati abbandoni tra gli studenti con successo scolastico, cioè promossi, quei 167mila che risultano dispersi dopo il quarto anno di corso vanno ricercati in larga parte tra i 305mila studenti che hanno subito bocciature lungo il percorso.

Si può ritenere attendibilmente che tra i 305mila che hanno subito bocciature, 167mila (55%) hanno abbandonato, mentre gli altri 138mila (45%) sono rimasti a scuola e non hanno lasciato.

I numeri confermano: l’insuccesso scolastico concorre in modo considerevole alla dispersione.