Percorsi scuola-lavoro e istituti aperti d’estate, polemica Poletti-Centemero

Un mese di vacanza va bene. Ma non c’è un obbligo di farne tre. Magari uno potrebbe essere passato a fare formazione. Una discussione che va affrontata“. Lo ha detto il ministro del lavoro Giuliano Poletti ad un convegno a Firenze sui fondi sociali europei. “I miei figli d’estate sono sempre andati al magazzino della frutta a spostare le casse. Sono venuti su normali, non sono speciali“.

Secondo il ministro occorre quindi cominciare a pensare che una relazione con il lavoro “è una cosa che vale la pena di fare“. Un modo anche, secondo il ministro, “per garantire una formazione“. “Anche noi genitori, la società, dobbiamo riconsiderare il tema del lavoro e le giovani generazioni. Un mese di vacanza va bene, un mese e mezzo – ha proseguito il ministro – ma non c’è un obbligo di farne tre. Magari uno potrebbe essere passato a fare formazione. Una discussione che va affrontata“. Secondo il ministro, insomma, non si distruggerebbe un ragazzino se invece “di stare a spasso per le strade della città va a fare quattro ore di lavoro“.

Pronta la risposta della responsabile scuola e università di Forza Italia, Elena Centemero: “In attesa del ddl del governo sulla scuola, che dovrebbe prevedere interventi anche sul raccordo scuola-lavoro, dal ministro Poletti arriva una riflessione interessante ma confusionaria sulla lunghezza delle vacanze estive degli studenti“.

I lavoretti saltuari cui fa riferimento il Ministro, intesi come forma di educazione dei ragazzi al sacrificio e al valore del lavoro, non riguardano, infatti, la scuola ma i metodi educativi delle famiglie. Cosa molto diversa – spiega –, e questa sì attinente i percorsi formativi, è invece prevedere scuole aperte anche d’estate, come già avevo proposto in passato, per far misurare gli studenti con attività integrative, con corsi di recupero più approfonditi o anche per promuovere periodi di alternanza con il lavoro che abbiano un legame reale con il percorso di studi intrapreso. Su questo, siamo disponibilissimi al confronto“, conclude.