Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Perché realizzare un orto scolastico

Orto realizzato all’Istituto Comprensivo Centro 2 Brescia plessi Foscolo e Dante Alighieri
di Andrea Vallini

Perché realizzare un orto scolastico? Perché nell’era della tecnologia e dell’intelligenza artificiale vale ancora la pena seminare, innaffiare e prendersi cura delle piante?

Forse oggi, più che mai, è importante promuovere questa attività, proprio perché dà valore all’osservazione “lenta” della natura, che giorno dopo giorno fa piccolissimi passi, che impone tanta pazienza prima di ottenere un risultato.

Coltivare insegna il valore della cura delle piante, che poi diventa anche metafora della cura delle persone.

La gestione dell’area verde permette di creare momenti non competitivi che offrono possibilità di dialogo, di condivisione; ossia tutte competenze e valori che la società di oggi, sempre più veloce e performante, deve tornare a valorizzare, perché è soprattutto nell’azione e riflessione continua che l’apprendimento si consolida e diventa competenza. La cura del verde permette di realizzare attività che per loro natura sono intrinsecamente inclusive, dove anche chi ha delle fragilità temporanee o permanenti si sente utile ed è coinvolto attivamente nel progetto della classe.

Tantissime sono poi le declinazioni che si possono fare nelle diverse discipline: oltre al classico laboratorio di scienze, l’orto offre la possibilità di fare con la matematica “in pratica” basandosi sul concreto. Si può unire la tecnologia, chiedendo per esempio ai ragazzi di progettare un impianto di irrigazione o una serra con controllo della temperatura. Lo stesso vale anche per altre discipline come geografia, facendo una ricerca sulla provenienza dei diversi ortaggi; italiano, realizzando un report delle attività svolte, fino ad arte e immagine, magari abbellendo l’orto con piccoli oggetti in legno realizzati dagli studenti. L’orto permette, insomma, di realizzare tanti compiti di realtà: parto da un fatto o un problema e in gruppo ipotizzo una serie di soluzioni, rivelandosi, quindi, uno strumento per raggiungere diverse competenze, anche in una prospettiva di orientamento. Questa attività permette inoltre di promuovere la coscienza ecologica e l’attenzione verso l’uso consapevole delle risorse idriche.

Bella l’idea, ma da un punto di vista organizzativo come conciliare tutto? Come può un insegnante gestire 25 studenti nell’area orto? Si potrebbero differenziare le mansioni in modo che la maggioranza degli studenti legga il proprio libro, disegni o svolga degli esercizi in prossimità dell’orto, mentre altri studenti, magari a turno, possano attuare opere di cura e irrigazione delle piante.

Diversamente, l’attività dell’orto è il luogo ideale anche per piccoli gruppi eterogenei accompagnati da un insegnante in compresenza, dove alunni in difficoltà e non collaborano insieme e vengono gratificati per i risultati raggiunti.

E l’estate? Un orto scolastico può diventare anche l’orto di una comunità; i nonni, i nipoti e non solo potrebbero prendersene cura durante le vacanze. L’orto diventa, quindi, anche luogo di incontro della comunità, che può essere utile anche per ridurre le tante solitudini della società odierna.

Un luogo di tutti, dove tutti possono trovare uno spazio, un invito alla società a trovare il tempo, facendo qualcosa di utile e bello, insieme.

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