Perchè la prova Invalsi? Ve lo dice l’esperto

Qualche difficoltà organizzativa per la prova nazionale Invalsi per l’esame di licenza è stata segnalata ieri qua e là, ma sostanzialmente si può dire che, ancora una volta, la macchina ha funzionato.

“Siamo tutti contenti, tutto si è svolto bene” ha dichiarato a ‘Skuola.net’ Roberto Ricci, responsabile Area prove Invalsi. Bene la prova d’italiano con Harry Potter, mentre la prova di matematica, secondo gli studenti, è stata quella più ostica e complessa.

Secondo Ricci, le domande di matematica “non erano poi complesse. Ma forse io non faccio testo, vista la mia formazione scientifica“.

Il punto è un altro. “La prova di matematica – aggiunge Ricci – richiede competenze ritenute più difficili. Ma la difficoltà del test Invalsi in generale è soggettiva, dipende dalle attitudini personali“.

Come riferisce l’agenzia DIRE, nei vari twitt postati dagli studenti si è continuato a domandare il “perchè dei test Invalsi. Esiste una ragione per farceli andare giù?”.

Secondo Ricci esiste e deve essere colta dai ragazzi. Lo scopo della prova, ribadisce, “non è quello di svilire o diminuire il loro percorso scolastico, ma semmai valorizzarlo. L’idea trae spunto dal fatto che loro – giunti alla conclusione del primo ciclo di studi durato otto anni – debbano essere i primi a sapere, insieme ai loro docenti e genitori, quale sia il livello di preparazione raggiunto“.