Per gli interventi di revisione del dimensionamento delle istituzioni scolastiche, il Miur ha determinato per il prossimo anno scolastico con il decreto ministeriale n. 46/2010 i nuovi assetti delle istituzioni scolastiche (presidenze, circoli didattici, ecc.) sul territorio nazionale con una variazione in diminuzione di 47 unità (erano 10.478 l’anno scorso, saranno 10.431 quest’anno).
Il ridimensionamento è stato definito d’intesa con le Regioni, secondo quanto previsto dall’apposito regolamento (DPR 81/2009)
Sono otto le regioni che vedono diminuire il numero delle istituzioni scolastiche rispetto a quelle oggi funzionanti: Campania (meno 10), Lazio (- 9), Lombardia (-10), Marche (-4), Piemonte (-12), Puglia (-12), Toscana (-3) e Veneto (-3).
Sono sette le regioni che mantengono invariato il numero delle istituzioni scolastiche attualmente esistenti: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Liguria, Sardegna, Molise e Umbria.
Soltanto tre regioni avranno un aumento del numero di istituzioni scolastiche: Emilia Romagna (+6), Friuli Venezia Giulia (+5) e Sicilia (+5).
Le istituzioni scolastiche del primo settore (scuola primaria e secondaria di I grado) saranno 7.182; quelle del secondo settore (istituti di istruzione secondaria di II grado) saranno 3.128; quelle del terzo settore (convitti nazionali ed educandati) saranno 47. Tra le 10.431 istituzioni scolastiche previste per il 2010-11, ve ne saranno 16 in Friuli-Venezia Giulia di lingua slovena.
Sono previsti anche 74 CPIA (Centri provinciali per l’istruzione degli adulti), la nuova tipologia di istituzione scolastica deputata a organizzare soltanto attività di istruzione per adulti (CTP e corsi serali).
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