Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Per insegnare matematica bisogna conoscere la matematica, per insegnare inglese…

Il ministro Fioroni, nel corso della presentazione delle nuove Indicazioni nazionali ha sottolineato l’importanza dei saperi fondamentali, a cominciare dalla matematica, visto che, proprio in questa disciplina, secondo le statistiche internazionali, i livelli di apprendimento dei nostri studenti, soprattutto nella scuola media, non sono proprio esaltanti.

Il ministro Moratti, qualche anno fa, vista la diffusa impreparazione linguistica dei nostri giovani (non parliamo degli adulti) aveva deciso di introdurre nella scuola media l’insegnamento di una seconda lingua straniera e, addirittura, di riconvertire tutte le cinque ore di insegnamento delle due lingue comunitarie nell’inglese potenziato.

Una buona formazione matematica o la padronanza di una lingua straniera non dipendono però dalle Indicazioni nazionali o dalle riforme di ordinamento, ma dalla preparazione e dalla profonda conoscenza della disciplina di chi la insegna. E che vi siano ottimi insegnanti in queste discipline nessuno lo mette in dubbio, ma per assicurare alti livelli di apprendimento ai ragazzi bisognerebbe che vi fosse corrispondente preparazione non soltanto di una quota di bravi professori, ma di tutti gli insegnanti.

Forse sia Moratti sia Fioroni non sanno che per accedere alla cattedra di inglese (o di francese) basta avere sostenuto pochi esami della materia purché compresa nel piano di studi universitari.

Per matematica è la stessa cosa, idem per scienze, ecc.

In cattedra può arrivare indifferentemente sia chi la disciplina la conosce profondamente sia chi l’ha conosciuta appena, sperando, per questi ultimi che la preparazione venga con l’esperienza e con l’impegno. Ma non è certamente questo che serviva alla Moratti o che serve ora a Fioroni.

Forgot Password