PD: Miopia politica per la ricerca

Il senatore democratico Ignazio Marino ha commentato la recente indagine Istat sui ricercatori italiani, dichiarando preliminarmente: “Speriamo che la cosiddetta fase due del Governo Monti proponga una soluzione o almeno una strategia meno suicida”.

L’indagine dell’Istat – osserva Marino – sottolinea la mediocrità della politica italiana: l’impoverimento delle regioni del Sud, che vedono i loro laureati più brillanti migrare al Nord è confermato così come, più in generale, la strategia fallimentare del nostro Paese. L’Italia, infatti, impegna risorse pubbliche per la formazione scolastica e universitaria dei nostri ragazzi, per poi cedere generosamente i migliori ad altri Paesi dove produrranno ricchezza attraverso le loro scoperte”.

Ignazio Marino aggiunge un’altra considerazione sui dottori di ricerca in Italia: “Uno studente che completa il suo percorso di studio con il dottorato costa allo Stato italiano circa 500mila euro – aggiunge il senatore del PD – mentre non costa nemmeno un euro ai Paesi che, con politiche di sviluppo intelligenti e lungimiranti, fanno di tutto per accoglierlo e valorizzarlo“.

A ciò, si aggiunga – continua l’esponente PD – che i nostri venti migliori ricercatori che lavorano all’estero hanno prodotto, tra il 1989 e il 2009, 155 brevetti per il valore commerciale di oltre 2 miliardi di euro. Se la classe politica non cambia le sue convinzioni, continueremo a rimanere il fanalino di coda nel mondo industrializzato con un misero 0,9% di Pil destinato a progetti di ricerca, per di più assegnati senza alcun criterio di merito. Speriamo che la cosiddetta fase due del Governo Monti proponga una soluzione o almeno una strategia meno suicida”.