Paritarie: 20 mila borse di studio dalla CEI. Che farà il Parlamento?

Si fa incandescente la discussione politica e parlamentare sul finanziamento delle scuole paritarie, in gravi difficoltà di bilancio e a rischio di chiusura, come analiticamente spiegato nella newsletter di Tuttoscuola di questa settimana. Il decreto Rilancio prevede uno stanziamento limitato a fronte del mancato versamento delle rette (65 milioni per le istituzioni scolastiche dell’infanzia e a 40 milioni per le scuole primarie e secondarie), giudicato del tutto inidoneo a frenare il crollo di almeno un terzo delle scuole paritarie. Sono stati annunciati emendamenti da parte di deputati e senatori dell’opposizione e anche della maggioranza, ma il loro esito è reso incerto dalla mancanza di copertura, oltre che dalla ostilità di Leu e di una parte dei parlamentari del PD e del M5S.

In questa situazione di incertezza e tensione la Conferenza Episcopale Italiana rompe gli indugi, ma questa volta non si limita a protestare contro i «pregiudizi che non hanno ragione di essere»: con una iniziativa senza precedenti in età repubblicana decide di dare «un aiuto straordinario alle famiglie più in difficoltà, da imputarsi al bilancio Cei del 2020» sotto forma di «circa 20mila borse di studio, che agevolino l’iscrizione al prossimo anno scolastico». Una iniziativa importante più sul piano simbolico che su quello della concreta soluzione del problema (gli alunni delle scuole che rischiano la chiusura sono almeno 300.000), destinata a fare pressione sul mondo politico nel suo insieme.

Immediato l’apprezzamento di Valentina Aprea, deputata di Forza Italia e responsabile del Dipartimento Istruzione del partito berlusconiano. In una nota la parlamentare azzurra scrive che «Dobbiamo credere che questo gesto di solidarietà farà compiere domani e nei prossimi giorni al governo e alle istituzioni locali gesti di ‘coerenza responsabile’. Sono ore delicate nelle quali mi pare si raccolga il frutto di anni di impegno civile di tanti a favore della libertà di scelta educativa per la famiglia. La disgrazia del Covid 19 diventa una opportunità, perché anche la nostra Nazione punti sul pluralismo. Facciamo nostro l’invito della CEI, uniamo le forze e, aggiungo io, realizziamo il sogno di Aldo Moro, intorno ad un bene la maggioranza numerica diventa politica e si riscatta la storia».

La partita è aperta e sul suo esito potrebbe influire la previsione rovinosa (anche per il suo enorme costo) – ma sulla quale concordano analisti di diverso orientamento – dell’arrivo nella scuola statale di 300.000 nuovi studenti. Frenare questo smottamento sembra ragionevole a molti.