Pari opportunità: a scuola nasce il protocollo per la condizione femminile

Come la cronaca ci mostra ogni giorno, sembra che continui a non dare i frutti sperati tutta l’energia spesa sino ad ora in tema di  cultura del rispetto, dei diritti e delle pari opportunità, prevenzione e contrasto ad ogni tipo di violenza e discriminazione.  In tale orizzonte di senso, in questi giorni la Direzione generale dello Studente ha sottoscritto un protocollo d’Intesa con il Soroptimist International d’Italia con l’obiettivo di aiutare le scuole, mettendo a disposizione, gratuitamente, il comune  patrimonio di competenze. L’oggetto è “promuovere l’avanzamento della condizione femminile, prevenire e contrastare la discriminazione di genere mediante un corretto percorso formativo in ambito scolastico”.

Purtroppo non bastano i trattati internazionali, le raccomandazioni dell’Unesco e le direttive comunitarie, quadro di riferimento generale entro cui collocare l’educazione alla cittadinanza ed alla legalità come elementi essenziali del contesto pedagogico e culturale di ogni Paese. E neanche la mole di normative fiorite in Italia nel corso degli anni che, in più modi, ha tentato di occuparsi anche dei fenomeni di violenza, di bullismo e di discriminazione di genere. Tra tutti, il comma 16 della legge 107 che assicura, all’interno del piano triennale dell’offerta formativa, la realizzazione dei principi di pari opportunità, promuovendo, a tutti i livelli di istruzione, l’educazione alla parità di genere, la prevenzione alla violenza di genere e a tutte le discriminazioni.

Ovviamente si tratta di un diritto che poggia sulla Costituzione che (agli articoli 2,3,13,19,32) garantisce il rispetto della dignità umana, delle libertà individuali e associative delle persone e tutelano da ogni discriminazione e violenza morale e fisica. E su tutta quella normativa che ha preceduto la 107: dall’autonomia scolastica (con il famoso articolo 21 della legge 59 del 1997 e poi il dpr 275 del ’99) al successivo riordino del primo ciclo (con il dpr 20 marzo 2009, n. 89) e poi dei professionali, dei tecnici e dei licei,  nel 2010 (con i decreti del 15 marzo, n 87,88,89), dalla disciplina dei profili di uscita (il decreto 92 del 24 maggio 2018) alla la valutazione (il dl 62 del 13 aprile 2017) sino alla legge per il contrasto del Cyberbullismo (la 71 del 29 maggio 2017, tema ripreso nel 2021 con le Linee di Orientamento) e, ovviamente, con l’introduzione, dal  2019, dell’insegnamento scolastico dell’educazione civica. A tutto ciò si aggiunge il Piano del Ministero dell’istruzione “RiGenerazione scuola”, attuativo degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, e la recente “Carta per l’educazione alla biodiversità”  del 19 maggio. 

Il Ministero continua quindi in tale direzione mettendo a disposizione delle scuole il Soroptimist International, un’organizzazione di donne impegnate in attività professionali e manageriali, che lavora per l’avanzamento della condizione femminile, per la promozione dell’uguaglianza di genere e dell’empowerment  a partire dalla prima infanzia fino all’età adulta.  Nel protocollo d’intesa firmato in questi giorni, il MI e il Soroptimist International si impegnano quindi a promuovere, insieme, attività di sensibilizzazione, informazione e formazione dirette a tutte le componenti del mondo della Scuola: studentesse, studenti, genitori, docenti e dirigenti scolastici, personale ATA. Per la realizzazione degli obiettivi indicati nel Protocollo d’intesa triennale e per consentire la pianificazione strategica degli interventi in materia, potrà essere costituito un comitato paritetico che lavorerà a titolo gratuito, composto da rappresentanti di ciascuna delle Parti e  coordinato dal MI, Direzione generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico.

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