Tuttoscuola: Turismo scolastico

Parco delle Foreste Casentinesi e della Verna, una natura che fa bene allo spirito

E’ difficile riuscire a combinare così tanti elementi per così dire di “interdisciplinarità” come avviene invece visitando alcuni dei nostri Parchi Naturali. Perché talora – vera ricchezza di un Paese benedetto da una Storia millenaria che quasi non ha eguali – alle meraviglie e alle singolarità naturali si accompagna anche tutto un intreccio di altre caratteristiche irripetibili: insediamenti religiosi e civili – tra gli altri – pagani e cristiani, antichi ed eterni, per molti versi.

Un caso molto emblematico ci è sembrato, per questo, quello rappresentato dal parco delle Foreste Casentinesi (http://www.parcoforestecasentinesi.it/) che – posto nel cuore del nostro Paese, tra Toscana ed Emilia Romagna – non solo rappresenta la parte forse più bella e selvatica della dorsale appenninica, ma contiene pure alcune delle meraviglie più inarrivabili della nostra storia artistica e religiosa: gli Eremi dei Camaldoli e della Verna.

casentino aSono luoghi che appartengono ormai anche all’universo simbolico del nostro popolo e della nostra storia religiosa, posti che rimandano a forme di preghiera, contemplazione ed arte che fanno la storia del nostro Medioevo e della nostra spiritualità.

Sono le località che rimandano ad uno tra i più moderni tra gli eroi del Cristianesimo, San Francesco d’Assisi, che alla Verna si sarebbe ritirato e là avrebbe avuto il dono delle stimmate.

I luoghi di cui sopra – anche per i non credenti – mantengono intatto il loro fascino misterioso, grazie ad una natura multiforme e ad un’architettura religiosa che si inserisce in quello scenario con la naturalezza di una pietra tra le rocce. Un incanto.

casentino 1Il cuore del Parco delle Foreste Casentinesi è dunque rappresentato dalle Foreste Demaniali Casentinesi, un complesso forestale antico, la cui oculata gestione, protrattasi nel corso dei secoli, ha consentito la conservazione di lembi estesi di foresta di notevole interesse naturalistico per l’elevata integrità e la straordinaria ricchezza di flora e fauna. Sono comprese in queste foreste la riserva naturale integrale di Sasso Fratino, la prima istituita in Italia nel 1959, e quella della Pietra oltre ad altre riserve naturali biogenetiche, gestite tuttora dal Corpo Forestale dello Stato.

Il Parco, istituito nel 1993 si estende su un vasto territorio a cavallo di Romagna e Toscana. In Romagna ne fanno parte la porzione montana delle valli del Montone, del Rabbi, del Bidente e del Tramazzo.
Il Versante romagnolo
Il territorio romagnolo è caratterizzato da vallate strette e incassate, con versanti a tratti rocciosi e a tratti fittamente boscosi.
Il settore toscano comprende, oltre ad una piccola porzione del Mugello, il Casentino, cioè il territorio che abbraccia l’alta Valle dell’Arno, le cui sorgenti sono situate sulle pendici meridionali del Monte Falterona (1654 m.).

Il Versante Toscano
Il Versante Toscano molto più dolce, è solcato invece dalle valli dei torrenti Staggia, Fiumicello e Archiano, affluenti di sinistra dell’Arno che, nella parte iniziale, scorre quasi parallelo al crinale principale.
Sempre nel versante Toscano verso est l’area protetta si prolunga fino al suggestivo rilievo calcareo di Monte Penna, con il celebre santuario francescano della Verna.

casentino 3 Tra le bellezze, le acque del Fosso Acquacheta, con un salto di circa 70 m scivolando veloci sulla roccia e precipitando dai cornicioni arenacei sporgenti.

Nel pianoro a monte della cascata è situato il borgo dei Romiti, sorto nel XV secolo sulle rovine dell’eremo del monastero di S. Benedetto in Alpe, nel quale aveva trovato rifugio Dante durante l’esilio da Firenze (nel XVI canto dell’Inferno c’è una celebre descrizione della cascata).

Spiritualità e Natura

E’ qui che sorge La Verna, come dicevamo. Arroccato sulla ripida parete meridionale del Monte Penna, il santuario è meta costante di pellegrinaggi; immerso in una silenziosa e cupa selva che fu compagna del santo nella sua vita eremitica. Numerosi gli anfratti e le cavità naturali che si aprono all’ombra di maestosi aceri di monte, frassini maggiori, olmi e faggi; alcuni ambienti particolarmente suggestivi vennero scelti dal santo e dai frati come luoghi di preghiera.
Il monte fu donato a S. Francesco nel 1213 dal conte casentinese, Orlando Cattani, oggi sepolto nella chiesetta di S. Maria degli Angeli, alla cui costruzione aveva partecipato. Alla Verna, nel settembre del 1224, avvenne il miracolo delle stimmate, ricordato da Dante nel Paradiso e ancora commemorato con una festa solenne.

E qui ancora è Camaldoli la cui storia invece ha inizio pochi anni dopo la fatidica ricorrenza del Mille ed è legata alla figura di San Romualdo, monaco ravennate che predicò la Regola di San Benedetto. In viaggio verso la Badia di Santa Trinità, situata alla pendici del Pratomagno, fece sosta attorno al 1012 in una radura non lontana dal crinale appenninico. Lì, affascinato dalla solitaria bellezza della foresta e stimolato dalla concreta possibilità di edificare un ricovero per i pellegrini e i viandanti che frequentavano la zona, decise di edificarvi un eremo. L’Eremo fu consacrato nel 1027; nel 1080 l’ospizio divenne il Monastero. Già nel 1080 Rodolfo, quarto priore dell’Eremo, codificò le consuetudini di vita della comunità dei Monaci Eremiti di Benedetto e Romualdo nel primo di quei Codici Camaldolesi che rivelano questi religiosi come solerti custodi e sensibili curatori del patrimonio forestale: carichi di tensioni mistiche e spirituali, ma anche attenti ai numerosi problemi tecnici, economici e sociali che la conservazione di quel patrimonio comportava. Nel 1520 la tipografia del Monastero stampò la Regola di Vita Eremitica: non si tratta di norme redatte solamente per disciplinare il lavoro, ma di parte integrante della Regola di Vita.

Una serie particolare di percorsi fatti realizzare dal Parco, sono poi i Sentieri Natura“. Itinerari di pochi chilometri dove è possibile conoscere e riconoscere emergenze territoriali (un albero, una roccia, segni di presenza di animali). Nel territorio del Parco sono stati allestiti nove Sentieri Natura, di agevole percorrenza, lungo i quali sono dislocati alcuni punti di osservazione prestabiliti, segnalati da appositi picchetti numerati.

Tanti gli itinerari di Trekking nel Parco: tra questi uno parte dalla località la Beccia (1024 m) su una vecchia strada pedonale lastricata e fiancheggiata da un muretto secco che sale in breve al santuario della Verna (1129 m). Oltre i boschi alle spalle del santuario, un comodo sentiero, a tratti fiancheggiato da uno steccato in legno, risale il versante occidentale del monte costeggiando dirupate pareti rocciose, raggiunge la cima del monte (1283 m) e poi scende rapidamente al piazzale del santuario. E si tratta quasi sempre di sentieri ad Alta Fruibilità, vale a dire accessibili anche a soggetti diversamente abili.

1Una delle principali finalità del Parco è la promozione delle attività di educazione ambientale e il rapporto con le scuole, tra l’altro. Molte iniziative sono possibili a partire dal Giardino Botanico di Valbonella che occupa una superficie di circa 2 ettari, a quota 700 msl, su di un’area adiacente alla strada forestale Corniolo – Fiumicello, presso il fosso Valdonasso. Senza dimenticare i Centri di educazione Ambientale come nel caso del Mulino delle Cortine nella Valle di Pietrapazza. Collocato sulle sponde del Bidente di Pietrapazza, la struttura è particolare per la presenza di due mulini ad acqua collegati in successione tra loro e funzionalmente separati, che rappresentano un caso infrequente nell’architettura molitoria e l’unico di tutta la vallata. L’interesse di questo mulino, che risulta documentato sin dal 1500, risiede non soltanto nel suo valore architettonico, ma anche e soprattutto nella testimonianza di un sistema sociale rapidamente scomparso, ma ancora profondamente radicato nel paesaggio, e a cui il Parco vuole dare voce con l’obiettivo di creare un centro dedicato alla conoscenza della civiltà dell’alto Appennino. (per visitare i Centri di educazione ambientale si può contattare l’E-mail: info@asqua.itmulino@asqua.it; http://www.asqua.it)

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