Padoa Schioppa rinuncia alla clausola di salvaguardia?

L’esito del primo round sui tagli al sistema scolastico disposti dalla legge finanziaria 2007 sembra essere favorevole al ministro dell’Istruzione rispetto al collega dell’Economia.
Il risultato si evince dai numeri, che testimoniano come il taglio l’abbia operato Fioroni non tanto sui posti ma sulla previsione finanziaria, riducendo drasticamente l’obiettivo potenziale che prevedeva, solo per il 2007-2008, la riduzione, in organico di diritto, di quasi 36 mila posti di docente.
Alla fine, per quest’anno, i tagli potrebbero essere invece poco più di 7 mila.
La differenza abissale è stata giustificata da una previsione di aumento della popolazione scolastica, che però, da sola, può legittimare uno sconto non di grande rilievo e, comunque, circoscritto ad una sola voce dei tagli di Finanziaria (quella dell’aumento del rapporto alunni/classe), che non riguarda altri aspetti rimasti immutati (docenti di inglese nella primaria, riduzione di posti nel biennio dei professionali, riconversione del soprannumero, ecc.).
Un azzardo, dunque, quello di Fioroni, visto che la legge finanziaria dispone tassativamente che il mancato risparmio per effetto di tutti i tagli previsti dovrà essere pagato con riduzione del bilancio del ministero della Pubblica Istruzione?
A ben guardare forse un azzardo unilaterale di Fioroni non c’è stato, perché il decreto che fissa nei numeri l’applicazione della legge finanziaria è a doppia firma dei due titolari dei dicasteri interessati, Istruzione ed Economia.
Come potrà pretendere Padoa Schioppa l’applicazione della clausola di salvaguardia se ora sembra aver condiviso e sottoscritto il decreto che la elude?
A dir la verità il decreto pubblicato dal MPI non riporta termini di protocollo, data e firma palese di sottoscrizione del Ministro dell’Economia. Potrebbe essere un dato meramente formale in attesa della registrazione del provvedimento da parte della Corte dei Conti.