IA a scuola: Oxford dà accesso gratuito a ChatGPT Edu per tutti i docenti e studenti

L’Università di Oxford aveva già manifestato l’anno scorso il suo interesse per l’utilizzazione di ChatGPT come strumento di sostegno didattico sia per gli studenti sia per i docenti.

Ora ha fatto un nuovo deciso passo avanti in questa direzione perché a partire dall’anno accademico 2025/26 tutto il personale e gli studenti avranno accesso gratuitamente a “ChatGPT Edu”, una versione specializzata di ChatGPT, supportata dalla “AI Competency Centre” dell’Università, che darà accesso a vari strumenti di intelligenza artificiale generativa (IAG), incluso il modello avanzato GPT-5, utilizzabili a supporto delle attività accademiche e amministrative in tutto il campus.

Ancora una volta l’università di Oxford si mette all’avanguardia dell’innovazione non solo tecnologica ma anche educativa, ponendosi l’obiettivo di conciliare i molteplici benefici derivanti dall’integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi formativi con la salvaguardia dell’autonomia decisionale e dello spirito critico di chi insegna e di chi apprende.

In Italia, l’arrivo dell’IAG nelle aule è stato finora disorganico e alquanto casuale, legato a fattori locali come la presenza in alcuni istituti di leadership innovative, che hanno avviato sperimentazioni aperte alla digitalizzazione della didattica, come nel caso della Rete di Scuole FVG (55 istituti scolastici della regione), coordinata dal Liceo Classico “Jacopo Stellini” di Udine (qui il loro documento programmatico), dell’IC “Ungaretti” di Melzo, e di alcuni istituti facenti capo al progetto “Avanguardie educative” dall’Indire. Ma la maggior parte delle scuole resta su posizioni di chiusura, interpretando in senso restrittivo le disposizioni ministeriali, come le ultime sull’uso e sullo stesso ingresso degli smartphone nelle aule, e la cautela con la quale il ministro Valditara ha avviato la sperimentazione biennale degli assistenti digitali in 15 scuole, prudenza ribadita anche nella recente intervista rilasciata al direttore de il GiornaleAlessandro Sallusti.

Eppure i possibili benefici derivanti da un uso appropriato dell’intelligenza artificiale (il che prevede formazione e approfondimento, perché si tratta di scenari inediti) sono evidenti, a partire dalla personalizzazione dei piani di studio (per obiettivi, tempi, stili di apprendimento, valutazione e autovalutazione), utile per tutti e preziosa in presenza di alunni con bisogni educativi speciali. L’esempio dell’apripista Oxford meriterebbe di essere seguito.

Ma sotto questo aspetto Oxford, pur così vicina all’Italia per sensibilità culturale, quanto è lontana?

 

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