Ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e istituzione degli albi professionali: il 7 settembre convegno dell’ANPE Veneto

di Busatto Orietta*

Il percorso verso il riconoscimento della professione del pedagogista ha un excursus storico trentennale, percorso in cui l’Associazione Nazionale dei Pedagogisti Italiani (ANPE), a partire dalla data della sua costituzione che risale al 1990, ha assunto un ruolo chiave, facendosi ininterrottamente  promotrice di iniziative legislative volte all’istituzione dell’Ordine dei Pedagogisti e alla nascita del relativo Albo professionale, giungendo infine a  promuovere e sostenere la proposta di legge presentata nel 2022 dall’Onorevole Maria Carolina Varchi per l’ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e l’istituzione dei relativi albi professionali.

Non si tratta di istituire nuove professioni, ma di regolamentarle e riconoscere l’importanza degli interventi che da sempre, in molteplici contesti e nelle diverse fasi della vita, vengono realizzati da pedagogisti ed educatori professionali socio-pedagogici, che si sono costantemente formati alla cura pedagogica ed educativa. L’ANPE del Veneto ha sostenuto l’emersione della professionalità pedagogica, già presente nel nostro territorio, attraverso varie iniziative rivolte ai propri soci, una scelta che l’attuale Consiglio Direttivo ha voluto e sostenuto con forza nella consapevolezza che la condivisione della professionalità è crescita formativa e apre a contesti di intervisione fondamentali per chi opera nella cura della persona.

L’entrata in vigore della Legge 55/2024 che istituisce l’Ordine delle professioni pedagogiche ed educative è stata per noi una conquista che ha il sapore del riconoscimento. Ai pratici della Pedagogia viene restituito il valore di professionisti, portatori di un sapere proprio e specifico, empowerment di persone, contesti, enti, territori. Professionisti che operano in ambiti multiprofessionali ed équipe multi ed interdisciplinari, ma apportando contributi propri della pedagogia, non riducibili al buon senso o alla mera intuizione, ma frutto di una formazione specifica e continua. Oggi siamo di fronte ad una legge che istituisce un Ordine con due Albi: un Albo dei pedagogisti, che potranno esercitare la professione sia in forma autonoma o con rapporto di lavoro subordinato, ma anche un Albo degli educatori professionali socio-pedagogici con i titoli in regola secondo la normativa nazionale e regionale.

Dubbi, ansia e preoccupazione per il timore di perdere il lavoro tra gli educatori e i pedagogisti in servizio senza i titoli richiesti. Tuttavia, la Legge non lascia indietro nessuno e, in questa fase di prima applicazione, riconosce anche tutti quei titoli regionali che, in fase transitoria, davano accesso al lavoro. Sicuramente ci sono nodi e criticità da affrontare nel percorso, ma essere presenti significa porsi in modo assertivo nel contesto per aprire un dialogo e un confronto, costruire una strada che non solo ci riconosca, ma ancor più ci legittimi, promuova, accrediti. Esserci in modo assertivo è raccontare il nostro vissuto professionale dentro un quadro normativo in definizione.

Ecco il significato più profondo di questo evento organizzato dall’ANPE Veneto, con il Patrocinio del Comune di Treviso: non è il primo, bensì parte di un percorso che attraversa il Veneto. L’evento si svolgerà sabato 7 settembre 2024, presso l’Auditorium Santa Caterina, a Treviso. Il Consiglio Direttivo dell’ANPE Veneto ha fatto la scelta di promuovere questo momento come spazio di incontro, intreccio a più voci. Un telaio dove si intessono approcci associativi, scelte politiche, storie di professionalità operanti. Da un lato le associazioni nazionali di categoria: ANPE, presidente Maria Angela Grassi; APP, presidente Silvia Negri; CONPED, presidente Samuel Spiga; Feder.Ped., presidente Fabio Olivieri. Quindi i politici, Onorevole Maria Carolina Varchi e Senatore Roberto Marti, che hanno promosso e sostenuto con determinazione tale legge, e i parlamentari che hanno espresso una volontà politica anche trasversale: ricordo che nella votazione sia alla Camera dei deputati che al Senato la legge è stata approvata con un’ampia maggioranza, nessun voto contrario e solo alcune astensioni. Infine, la voce dei professionisti: nel precedente convegno, svoltosi a Padova il 22 giugno u.s., organizzato dall’ANPE Veneto in collaborazione con l’Assessorato per Istruzione del Comune di Padova, i professionisti sono stati espressione di progettualità pedagogiche che nel territorio veneto operano con enti e negli enti, penso al Tavolo Interistituzionale di Legnaro (PD), all’ Associazione A.p.s. Aliter di Zero Branco, alle Scuole Paritarie della Fism e agli Istituti Scolastici. Oggi a Treviso il focus è sulla persona: il bambino, l’adolescente, la famiglia, le situazioni di fragilità e i poli pedagogici. A Verona la voce sarà data ai professionisti, pedagogisti ed educatori, che accompagnano chi vive in contesti residenziali e richiede maggior tutela. Poi saremo a San Donà e andremo oltre. Un format che è espressione di un telaio dove il valore sta nell’intreccio.

Concludo con le parole della mia Presidente Nazionale, Maria Angela Grassi: “Non sarà un percorso breve ma è certo che il viaggio è già iniziato”.

Qui la locandina dell’evento

*Presidente dell’ANPE Veneto

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