Ok della Lega alla proposta di riforma della Giannini per i test d’ingresso all’università

La Lega Nord plaude alla dichiarazione del ministro Giannini per la revisione dei test d’ingresso all’università.

È un successo della Lega Nord la decisione annunciata del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini di presentare entro luglio un progetto di revisione dell’accesso ai corsi universitari a numero programmato ispirato al modello francese, abolendo i test d’ingresso.

È infatti proprio la richiesta che avevamo fatto al ministro al suo insediamento. Non siamo contrari al numero chiuso, ma chiediamo una selezione concretamente meritocratica”.

Esprime soddisfazione l’ex senatore leghista Mario Pittoni, che nella passata legislatura ha ricoperto il ruolo di capogruppo del Carroccio in commissione Istruzione a Palazzo Madama e che da tempo si batte contro test che «non filtrano attitudine e merito. In particolare a Medicina – spiega Pittoni – (un solo posto disponibile ogni otto domande) attualmente si entra più per fortuna che per capacità.

I test d’ingresso – aggiunge Pittoni – se ben formulati (merce piuttosto rara di questi tempi), possono essere (relativamente) utili per verificare il livello di preparazione alla fine di un ciclo di studi. Ben diverso quando pretendono di mettere a fuoco quanto sei portato a intraprendere un nuovo percorso, soprattutto in un settore particolare come quello medico.

“Per questo motivo – prosegue l’esponente leghista – riteniamo si debba lavorare a un sistema che lasci una possibilità a tutti, scremandoli dopo un certo periodo (un anno?) in base a un adeguato numero di esami da superare. I migliori dovranno poter scegliere il corso di laurea d’interesse, fino all’esaurimento dei posti in quel corso e in quell’ateneo. In altre nazioni come la Francia – conclude Pittoni – è già così: la selezione per Medicina avviene dopo il primo anno di università e un breve tirocinio in ospedale».