Obama/1. Quando la scuola funziona come ascensore sociale

La straordinaria vicenda che ha portato l’outsider Barack Obama a vincere la corsa per la presidenza degli Stati Uniti d’America viene considerata da tutti i commentatori come una dimostrazione di vitalità della democrazia americana.

L’aspetto che a noi interessa sottolineare è che questa storia di successo è stata resa possibile da un sistema scolastico, come quello americano, che soprattutto a livello postsecondario consente ai “meritevoli anche se privi di mezzi“, per usare parole che stanno anche nella Costituzione italiana, di frequentare le università più prestigiose e selettive. E di fare del titolo di studio acquisito, ancorché privo di valore legale, il trampolino di lancio per una carriera di successo: nel caso di Obama sviluppatasi nel mondo politico, in altri in quello scientifico o economico.

La scuola e le università funzionano negli USA come “ascensori sociali” perché si rivelano capaci, da una parte, di riconoscere e valorizzare il merito individuale, e dall’altra – a partire dalle sedi universitarie più autorevoli (Harvard, MIT, Stanford, UCLA e così via) – di mantenere elevati standard di qualità sia sul versante della ricerca sia su quello della didattica. Certo, la competizione è forte e i dislivelli qualitativi (come anche i costi) tra sede e sede sono rilevanti, ma questa situazione è nota a tutti, e non impedisce a uno studente meritevole di iscriversi alle università più ambite. Come è successo al giovane Obama quando ha bussato alla porta di Harvard.