Obama va a parlare con gli insegnanti della figlia…

...Ovvero ''del decadimento della partecipazione dei nostri genitori ai colloqui con gli insegnanti''

Venerdì 6 marzo, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama si è recato alla scuola della figlia Sasha per ascoltare dagli insegnanti un rapporto sull’andamento scolastico della bambina.

Barack e Michelle Obama hanno partecipato, insieme a centinaia di altri genitori, all’incontro periodico con gli insegnanti della scuola privata Sidwell Friends.

Le agenzie che hanno battuto la notizia fanno notare che presidente e la first lady hanno goduto di qualche privilegio, potendo arrivare dalla Casa Bianca alla scuola situata nella periferia di Washington, in pochi minuti, grazie al blocco del traffico effettuato dalla polizia.

Sasha Obama aveva iniziato l’anno scolastico a Chicago, ma da gennaio frequenta la nuova scuola: questo era dunque il primo rapporto degli insegnanti ai genitori Obama sul rendimento scolastico della studentessa.

La notizia non è solo un quadretto di vita familiare del presidente del Paese più potente del mondo, ma indica l’importanza che assumono, negli Stati Uniti, le relazioni periodiche tra genitori e insegnanti.

In Italia, le ore riservate dagli insegnanti per il colloquio con i genitori rimangono per lo più deserte, e non sono pochi i progetti di innovazione tecnologica promossi di volta in volta dal Ministero dell’Istruzione, dal Dipartimento della Funzione Pubblica e dalle singole scuole autonome per favorire il dialogo telematico tra genitori e famiglie.

Ci si chiede però se in Italia, a prescindere da progetti lodevoli o meno, non si stia perdendo un momento centrale come quello che vede la partecipazione dei genitori ai colloqui con gli insegnanti dei figli, se anche il presidente Barack Obama, che certamente si può immaginare come un uomo non scarsamente impegnato, trova il tempo per andare a parlare con loro…