Obama: premiare gli insegnanti migliori

Ridurre le vacanze, allungare la permanenza in classe, e soprattutto premiare gli insegnanti migliori.

E’ questo, in sintesi, il programma di politica scolastica esposto dal presidente Barack Obama nella sede della Camera di commercio ispanica a Washington.

Obama ha molto insistito sulla necessità di legare le retribuzioni degli insegnanti ai risultati da essi ottenuti attivando meccanismi di “merit pay”, peraltro già più volte sperimentati negli USA con alterni risultati.

Certo è che i sindacati della scuola, molto influenti nel partito democratico, si sono finora sempre opposti a sistemi retributivi di questo tipo. Ma Obama sembra deciso ad andare avanti. “Troppi sostenitori del mio stesso partito – ha detto – hanno opposto resistenza all’idea di premiare l’eccellenza nell’insegnamento con compensi extra, ma noi sappiamo che questo può fare la differenza in una classe“.

Secondo Obama bisogna anche cambiare l’attuale calendario scolastico “perchè i nostri figli trascorrono un mese in classe in meno dei ragazzi della Corea del Sud ogni anno: non è la modalità con cui prepararli all’economia del ventunesimo secolo“. Occorre inoltre creare programmi di doposcuola efficace, allungando la permanenza in classe.

Capisco che non si tratta di idee popolari, ha detto il presidente “non lo sono nella mia famiglia, non piaceranno a Malia e Sasha… Ma dobbiamo far fronte alle sfide del nuovo secolo, e se possono farlo in Corea del Sud, lo possiamo fare in America“.