Obama: l’istruzione può cambiare il mondo

Ci sono discorsi, come quello pronunciato da J.F. Kennedy a Berlino nel 1963 dopo la costruzione del muro che divideva la città (Ich bin ein berliner…) che restano nella storia, nel senso che segnano uno spartiacque tra prima e dopo.

L’impressione è che anche il discorso pronunciato da un successore di Kennedy, Barack Obama, nell’università Al Ahram del Cairo lo scorso 4 giugno 2009 potrebbe avere una portata storica, se segnerà davvero il passaggio dallo scontro di civiltà (Clash of civilizations, teorizzato da S. Huntington nel 1996, cinque anni prima dell’11 settembre) al dialogo tra le civiltà.

Nella vasta analisi sviluppata da Obama, di netta condanna del terrorismo ma di grande apertura nei confronti del mondo islamico, con frequenti citazioni del Corano, non è mancato un preciso riferimento al ruolo strategico che gli investimenti in istruzione potrebbero giocare proprio a sostegno del dialogo tra le civiltà e le culture. Il presidente degli USA ne ha parlato in due diversi passaggi del suo intervento, prima a proposito dei diritti delle donne (il diritto all’istruzione, negato dagli integralisti islamici, è al contrario fondamentale per la loro emancipazione) e poi, più in generale, in relazione al ruolo internazionale degli Stati Uniti.

Dobbiamo tutti riconoscere“, ha detto Obama, “che l’istruzione e l’innovazione saranno la moneta del XXI secolo (…). In passato gli Stati Uniti d’America, nei loro rapporti con molte comunità islamiche, hanno puntato su petrolio e gas, ma ora cercheremo forme di intervento di più ampio respiro. Aumenteremo i nostri programmi di scambio e le borse di studio, come quella che portò mio padre in America, e nello stesso tempo incoraggeremo un maggior numero di giovani americani a studiare nelle comunità islamiche. Investiremo su vasti programmi di e-learning per docenti e studenti in tutto il mondo, in modo da creare una nuova rete online che consenta a un ragazzo del Kansas di comunicare in tempo reale con un suo coetaneo del Cairo“.

Qualche osservatore ha evidenziato il carattere a volte messianico delle parole pronunciate da Obama al Cairo, rimproverandogli mancanza di concretezza. Ma occorre ricordare la storia personale del presidente USA, che è una storia di battaglie vinte e che all’inizio sembravano impossibili, perse in partenza. E “L’audacia della speranza” è d’altra parte il titolo di un noto libro pubblicato da Obama prima di essere eletto presidente.