Nuove-vecchie polemiche sul precariato

Mariastella Gelmini ha scelto l’iniziativa “Dedalo e la sfida del nuovo”, promossa a Viareggio da Azione Universitaria e Studenti per le Libertà, organizzazioni giovanili vicine alla maggioranza, per rilasciare alcune dichiarazioni sul problema del precariato, argomento tornato al centro del dibattito politico di questi giorni.

Il ministro dell’istruzione ha accennato al tavolo tecnico che sta elaborando le misure per dare una risposta ai precari, ma è stata cauta sui tempi: “non sappiamo” ha detto,  “se (tali misure) saranno inserite come emendamento al pacchetto anticrisi“. In ogni caso, ha assicurato riferendosi alle conseguenze dei tagli di organico, “all’inizio dell’anno scolastico non dovrebbero esserci problemi nelle scuole“.

Sul taglio degli organici il ministro ha voluto chiamare in causa il governo precedente, quello presieduto da Romano Prodi, il cui ministro dell’economia, Tommaso Padoa-Schioppa aveva per primo inserito nella Finanziaria del 2007 una “clausola di salvaguardia, che ha determinato tagli nella scuola. Si tratta quindi di scelte del passato“, ha concluso il ministro alquanto sbrigativamente, ignorando le supermisure dello stesso tipo volute dal ministro Tremonti.

Alle parole del ministro ha immediatamente replicato la capogruppo del Pd nella commissione Cultura della Camera, Manuela Ghizzoni, a cui giudizio per risolvere davvero il problema del precariato nella scuola si dovrebbe “dare continuità al piano del governo Prodi per stabilizzare il personale docente e Ata“. Cioè provvedere alla immissione in ruolo di 150 mila docenti e 20 mila Ata nel triennio 2007-2010, sia pure, aggiunge, “compatibilmente con le disponibilità finanziarie“.

Quindi “serve un provvedimento che cancelli, una volta per tutte, i tagli sciagurati della manovra estiva dell’anno scorso che stanno già facendo precipitare le scuole nel caos“. Il governo italiano, argomenta la Ghizzoni, è infatti “l’unico governo europeo che invece di combattere la crisi ne esalta gli effetti negativi“.