
Nuove Indicazioni Nazionali. Riaprire il confronto, ma come?

Il seminario sulle Nuove Indicazioni Nazionali svoltosi il 2 aprile 2025 presso l’università Roma 3 non ha fatto notizia sulla stampa del giorno dopo, e anche sui principali siti scolastici, compreso quello della Flc Cgil che aveva sponsorizzato e lanciato l’iniziativa.
Una spiegazione di questo scarso interesse è, probabilmente, la mancanza di una vera e propria notizia, dovuta al fatto che le organizzazioni promotrici dell’evento (Flc Cgil, CIDI, CGD, Proteo Fare Sapere, Rete degli Studenti medi, Unione degli Studenti, MCE, CEMEA, Lega Ambiente Scuola e Formazione e altre associazioni minori), hanno già reso nota la loro richiesta principale, contenuta nell’“Appello per la Scuola democratica” comparso lo scorso 25 marzo sul sito del sindacato, con il quale le medesime associazioni chiedono al ministero e al governo “una moratoria del testo proposto e l’apertura di un’autentica fase di consultazione per una riscrittura partecipata e condivisa”.
Con sfumature certamente diverse, considerando la presenza tra i relatori di Italo Fiorin (il cui contributo critico ma problematico e propositivo è ben emerso nel webinar promosso da Tuttoscuola lo scorso 27 marzo) il tema che il seminario indetto a Roma 3 era chiamato ad approfondire e sviluppare nei suoi diversi aspetti (pedagogico, didattico, politico e culturale) era che la revisione delle Indicazioni Nazionali voluta dal ministro Valditara è “una pericolosa operazione di revisione della cultura democratica della Scuola e del Paese con una compressione delle prerogative democratiche per un autentico dibattito pubblico”.
Chi si debba approfondire e dibattere un tema così rilevante per il futuro della nostra scuola sembra anche a noi doveroso, ed è anche per questo che, dopo il webinar del 27 marzo sull’impianto generale delle Nuove Indicazioni (con lo stesso Fiorin, la Palumbo e la Perla, si può rivedere qui), Tuttoscuola e la Fondazione Agnelli ne promuoveranno altri a carattere disciplinare, oltre a seguire puntualmente gli sviluppi del confronto nella newsletter settimanale del lunedì, sul sito e sulla rivista. Ma un conto è contribuire, anche criticamente ma costruttivamente, al confronto, come noi proveremo a fare, altro è tentare di rinviare alle calende greche l’adozione delle Nuove Indicazioni con proposte, come quella della moratoria, che puntano chiaramente a rinviare tutto a una nuova legislatura e governo. Una storia già vista più volte in passato.
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