Non è solo il Mezzogiorno ad avere alti tassi di dispersione

L’anno scorso sei regioni su 18 avevano un tasso di dispersione nella scuola secondaria superiore statale sopra la media nazionale del 27,9% (abbandoni tra il 2009/10 e il 2013/14).

Quest’anno, al termine del quinquennio 2010-11/2014-15, sopra la media nazionale del tasso di dispersione del 27,3% sono rimaste cinque regioni, perché la Liguria, migliorando la propria posizione, è andato sotto la media nazionale (http://www.tuttoscuola.com/ts_news_659-1.docx).

Sopra la media nazionale sono, ancora una volta, la Sardegna (34,9%), la Sicilia (31,6%), la Campania (31,1%), la Lombardia (30,3%) e la Toscana (28,9%). Appena sotto la media nazionale l‘Emilia, la Liguria e il Piemonte.

Una graduatoria che sfata l’idea che la dispersione scolastica sia di casa solo al Sud. Le cause degli abbandoni possono forse essere diverse, ma il risultato finale accomuna le grandi regioni del Mezzogiorno e del Nord d’Italia.

Invece, all’insegna del piccolo è bello, le regioni minori si trovano tutte ai primi posti in fatto di bassi tassi di dispersione.

Il Molise, migliorando la situazione dello scorso anno (3,6 punti di riduzione della percentuale di dispersione) fa registrare il 17,5% di abbandoni, seguito dall’Umbria con il 17,9%. Ad una certa distanza seguono la Basilicata (20,9%), il Friuli Venezia Giulia (21,1%) e le Marche (21,3%).

La maggior parte delle regioni ha contribuito ad abbassare la percentuale media nazionale di dispersione (Molise, Sicilia e Basilicata in particolare), ma vi sono regioni che, invece, non hanno fornito apporti positivi, perché hanno peggiorato, mediamente di circa mezzo punto e più, il precedente tasso di dispersione. È il caso di Calabria (+0,9 punti in percentuale), Toscana e Lombardia (+0,5), Emilia Romagna (+0,4) e Marche (+0,2).