Non si riapre il bando del concorso per dirigenti (SERGIO)

Era sembrato nelle settimane scorse che le richieste sindacali per la riapertura del bando di concorso riservato per dirigenti scolastici potessero essere accolte, ma nell’incontro presso il Miur di giovedì scorso ogni speranza è caduta: il bando resta confermato così com’è e le procedure concorsuali avviate continuano regolarmente. Il ministero ha deciso questa linea per il timore che la riapertura dei termini possa provocare ricorsi e ritardi.
Restano delusi da questa decisione circa 140 presidi incaricati che hanno attualmente in corso il terzo anno di incarico e che, con i nuovi termini di presentazione delle domande, avrebbero raggiunto i 180 giorni utili per la validità dell’anno. Restano esclusi per 39 giorni.
Resta confermata la distribuzione del 10% dei posti su ogni regione, senza possibilità di gestire questa risorsa come compensazione nazionale.
Tre osservazioni a lato di questa vicenda non troppo gloriosa della scuola italiana.
Il riservato non consegue quella condizione su misura (tanti/quanti) che avrebbe potuto trasformare completamente il concorso quasi in una formalità; ipotesi per la quale Tuttoscuola aveva raccolto voci di dissenso che, riportate, hanno provocato reazione stizzite degli interessati.
Altra questione molto più problematica è la quantità, notevole in alcune regioni, di candidati privi di titolo di ammissione che certamente provocheranno situazioni di contenzioso e possibili ritardi pesanti nella regolarità di espletamento delle prove.
Infine una considerazione che precede la stessa emanazione del bando. Le annuali disposizioni sugli incarichi, nell’escludere incredibilmente (e illegittimamente come hanno sentenziato alcuni TAR) i docenti di scuola elementare, hanno sottratto di fatto a questo settore la propria dirigenza naturale. Il concorso riservato ne rappresenta la ratifica finale.