
Non dis-perdiamoli. Abbandono scolastico e povertà educative. Il convegno ANDIS

Si è svolto da giovedì 29 febbraio fino a sabato 2 marzo, presso l’Aequa Hotel di Vico Equense (NA), l’84esimo Convegno Nazionale dell’ANDIS (Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici) dal titolo “Non dis-perdiamoli. Abbandono scolastico e povertà educative”.
I lavori si sono aperti nel pomeriggio di giovedì, introdotti e coordinati da Paola Bortoletto, presidente nazionale dell’ANDIS. Dopo i saluti istituzionali di Ciro Maffucci, Assessore al Turismo, Sport e Cultura di Vico Equense, e Pasquale La Femina, presidente dell’ANDIS Campania, sono intervenuti il Ds Paolo Battimiello che ha rilanciato in maniera appassionata e propositiva il tema dell’abbandono scolastico; Raffaela Milano, Direttrice di Save the Children, che partendo da un’analisi multifattoriale sulla dispersione scolastica ha offerto proposte sostenibili e Padre Antonio Loffredo, Direttore delle Catacombe di Napoli, che ha illustrato il progetto da lui realizzato con i giovani del rione Sanità per coniugare arte e protagonismo dei ragazzi in un quartiere di “frontiera”.
La seconda sessione, in programma nella mattinata di venerdì 1° marzo è stata introdotta da Antonella Serpico, presidente dell’ANDIS Caserta, a cui è seguita la relazione “Abbandono e delinquenza minorile” di Gianluca Guida, direttore dell’IPM di Nisida, sul passaggio dalle relazioni tossiche a quelle trasformative, coinvolgendo i più di 100 professionisti presenti in una rilettura della fiaba di Cenerentola, oltre gli stereotipi.
È seguita la tavola rotonda “Le fragilità del sistema di prevenzione, cura, formazione”, moderata da Giuseppe De Caro, giornalista di Rai Tre Campania che ha posto ai presenti la domanda “Si può educare senza punire?”, a cui hanno offerto una risposta con dati, esperienze e pieno coinvolgimento il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Napoli Maria de Luzenberger, il PM Emilia Galante referente per la Dispersione presso lo stesso Tribunale, Andrea Morniroli, co-coordinatore del Forum disuguaglianze e diversità con un’analisi impietosa della realtà da lui vissuta come operatore e l’appello ad un investimento politico-culturale e Dario Missaglia di Proteo Fare Sapere, che ha invitato le Associazioni a fare di più e ad unirsi nel segno della responsabilità.
Nel pomeriggio si è tenuta la terza sessione, “Abbandono e Abbandoni, spunti di riflessione”, coordinata da Lucia Di Lorenzi, presidente dell’ANDIS Napoli. È intervenuto Michele Rossena, psicologo, psicoterapeuta e presidente dell’Istituto Italiano per le Scienze Umane di Napoli. Spazio anche alle testimonianze di speranza di Domenico Buccheri dell’IC “Don Pino Puglisi” di Palermo e di Maria Rita Meschis, dell’IC “Manzoni” di Capriate San Gervasio (BG), quando la scuola è un vero cantiere di vita per gli studenti, ma anche per gli adulti educatori, formatori e genitori, veri responsabili per il contrasto alle povertà educative.
La quarta e ultima sessione, in programma nella mattina di sabato 2 marzo, è stata introdotta da Rossella De Luca, vicepresidente nazionale, ed è stata caratterizzata dal tavolo di confronto “Per non perdere la strada”, moderata da Bianca De Fazio, giornalista de “La Repubblica”, alla quale hanno partecipato Ettore Acerra Direttore Generale dell’Ufficio scolastico della Campania, Alessandro Tolomelli pedagogista dell’Università di Bologna, Don Alessandro Gargiulo parroco di Scampia, Marco Rossi Doria dal suo competente osservatorio di presidente dell’impresa sociale “Con i bambini” e Grazia Baracchi, Maura Striano e Federico Angelo Pirone, rispettivamente assessori dei comuni di Modena, Napoli e Udine che hanno portato la voce dell’Ente locale per la costruzione di Patti di comunità di grande spessore.
Abbandono e dispersione: la disamina del fenomeno, il dibattito, il confronto sulle possibili strategie di intervento; nessuna analisi superficiale né soluzione preconfezionata, ma un confronto tra professionisti che hanno a cuore la parte più fragile della generazione presente e futura. Questa la sintesi per una tre giorni intensa e che ha permesso di individuare concrete azioni di fattibilità: dal referente per abbandono e povertà educative in ogni Istituto, coadiuvato da un gruppo di lavoro, alla giornata nazionale su abbandono e povertà educative, da una scuola aperta tutto l’anno col contributo di tutti gli attori coinvolti all’investimento fin dalla prima infanzia.
Un Convegno in cui i protagonisti fuori dalla scuola hanno offerto un contributo fattivo al protagonismo della scuola, perché la “dispersione possa cadere nella rete” della comunità educativa.
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