Non 100 mila ma 14 mila i posti in meno dei precari nel 2009-10

La sintesi dei dati della scuola statale (situazione di fatto) per l’anno scolastico 2009-2010, pubblicata nei giorni scorsi dal Miur, DG Studi Statistica e Sistemi informativi, consente per la prima volta, al di là delle ipotesi o delle indagini campione dell’anno scorso, di fare il punto sul primo anno di attuazione della manovra finanziaria 2008 che ormai da quasi due anni è al centro di tante polemiche.

Come si ricorderà, i tagli di organico, secondo alcuni sindacati, avrebbero determinato una pesante ricaduta sui posti di lavoro dei precari (si parlava anche di una perdita superiore ai 100 mila posti di supplenze annuali o fino al termine delle attività), mentre, secondo il Miur, le riduzioni di posti per i precari sarebbero state molto contenutie (al massimo 18 mila posti in meno).

E nel mezzo delle polemiche c’era stato il provvedimento “salva-precari”, con il cosiddetto contratto di disponibilità, che aveva ulteriormente diviso il mondo sindacale.

È interessante ora verificare come sono andate effettivamente le cose.

Nel 2008-09 i docenti con nomina di supplenza annuale erano stati 20.405; in questo anno scolastico che sta finendo sono stati 23.421, con un aumento di 3.106 unità.

I docenti con supplenza fino al termine delle attività didattiche nel 2008-09 erano stati 110.740; nel 2009-10 sono stati 93.844 con una diminuzione di 16.898 unità.

I docenti con contratto a tempo determinato (annuali o fino al termine delle attività) che nel 2008-09 erano stati complessivamente 131.145, sono stati, dunque, 117.265 nel 2009-10, con un decremento finale di 13.880 unità.

Sono state le regioni meridionali ad avere, con 5 mila unità in meno, il maggior decremento di posti per precari, seguite dalle Isole con un calo di quasi 3,5 mila unità, equivalente a quelle complessive di tutte le regioni settentrionali.