Nomi commissari esterni maturità 2018: 2 studenti su 3 già a ‘caccia’ di informazioni

Cala la curiosità dei maturandi nei confronti delle commissioni d’esame. A pochi giorni dall’uscita delle liste dei commissari esterni, Skuola.net ha chiesto ai ragazzi come si organizzeranno: 1 su 3 aspetterà con pazienza la pubblicazione on line, mentre gli altri si daranno da fare già prima per carpire informazioni dalle segreterie. Salgono le quotazioni di Instagram come strumento “magico” per conoscere vita, morte e miracoli dei professori esterni.

Una delle principali attività che, alla vigilia di ogni esame di Stato, gli studenti mettono in campo è la ricerca spasmodica di informazioni su chi li dovrà giudicare senza conoscerli: i commissari esterni maturità. Tradizione vuole che, a poche settimane dall’esame di Stato, il Ministero dell’Istruzione pubblichi sul proprio sito e comunichi a ogni scuola i nomi dei professori che compongono le commissioni esame di Stato. È quello il giorno in cui parte ufficialmente la ‘caccia al docente’. Ma, quest’anno, le cose potrebbero non andare come ci si aspetta. O, almeno, è la sensazione che si ricava dai risultati di un sondaggio sul tema, effettuato da Skuola.net su 7500 ragazzi di quinto superiore.

Nomi commissari esterni maturità 2018: chi aspetta e chi non ce la fa

Circa 1 maturando su 3, infatti, dice di non avere urgenza di avere a disposizione le liste con i nomi commissari esterni maturità 2018. E gli altri? Curiosi sì, ma senza farsi prendere dall’ansia: solo il 17% andrà personalmente in segreteria per avere l’elenco, senza aspettare la pubblicazione online (che solitamente avviene qualche giorno dopo), mentre il 18% demanderà il compito ai rappresentanti di classe. Ma la fetta più ampia – il 32% – attenderà pazientemente che il Miur diffonda via Internet i nomi commissari esterni maturità 2018.

Nomi commissari esterni maturità 2018: quando escono?

A stemperare il clima, probabilmente, è il fatto che (alla fine di maggio) in pochissimi sanno con precisione quando ciò avverrà: solo 1 su 4 conosce già la data (al 16% gliel’hanno detto i professori interni, al 6% il preside, al 3% il personale scolastico). Perché, una volta entrati in possesso di quei nomi, l’istinto investigato dei ragazzi torna a farsi vivo. Così, quando gli elenchi saranno ufficiali, oltre l’80% degli studenti inizierà a scandagliare fonti personali e risorse web per cercare di capire chi sono quegli sconosciuti: il 62% se ne occuperà in prima persona, il 21% si farà informare dai compagni di classe. Appena il 17% dichiara che non farà nulla.

Commissari esterni maturità 2018: quali info cercare?

Le notizie fondamentali da sapere sul conto dei commissari esterni maturità 2018? Al primo posto ci sono, senza alcun dubbio, eventuali stranezze e fissazioni (30%). Molto ambite pure le domande più frequenti che fanno alle interrogazioni (25%). Segue il livello di severità con cui assegnano i voti (15%). Interessa meno la personalità (14%). Il canale preferito per avere questi dati? Restano i propri docenti (31%), quelli che condivideranno con quelle persone le cattedre della commissione maturità 2018. Ma anche la pista ‘tech’ è molto battuta, con due scuole di pensiero a confronto: il 26% si affiderà a un social network, il 20% ai siti internet specializzati per studenti. Solamente il 6% resta legato agli stratagemmi del passato e andrà direttamente nella scuola dove insegnano i prof esterni.

Commissari esterni maturità 2018: la ‘caccia’ si fa su Instagram

A proposito di social network, i tempi cambiano e le abitudini degli utenti mutano rapidamente, soprattutto tra i teenager. La ‘caccia al commissario’ non fa eccezione. Così, se fino allo scorso anno la piattaforma maggiormente consultata (quasi l’unica) era Facebook, oggi si fa largo un nuovo protagonista: Instagram. È un vero boom quello registrato dall’attuale re dei social: se nel 2017 lo usava come strumento d’indagine un misero 2%, ora lo adotterà ben il 14%. E Facebook? Resiste il suo primato (verrà utilizzato dal 68% dei maturandi che sceglieranno la modalità di ricerca ‘social’) ma con un evidentissimo calo (dodici mesi fa erano addirittura l’84%).