Nelle scuole primarie francesi mezz’ora di sport ogni giorno

Il 12 e 19 giugno gli elettori francesi sono chiamati al voto per eleggere i 577 deputati dell’Assemblea Nazionale, e stando ai sondaggi non è scontato che il neoeletto presidente Macron ottenga una vittoria netta, come quella che lo ha confermato alla presidenza della Repubblica. In tal caso, e soprattutto in caso di vittoria nel Nupes (Nouvelle Union Populaire Ecologique et Sociale), il nuovo schieramento di sinistra guidato da Mélenchon, Macron dovrebbe riporre nel cassetto alcuni dei suoi progetti più ambiziosi in campo sociale, e adattarsi alla “coabitazione” (come capitò anche a Mitterrand) con un governo di segno politico diverso.

Per quanto riguarda la scuola, a capo della quale si trova attualmente il franco-senegalese Pap Ndiaye, come riferito da Tuttoscuola subito dopo le elezioni presidenziali, il vulcanico Macron ha annunciato, parlando a Marsiglia, che a partire dal prossimo mese di settembre i bambini francesi delle scuole elementari faranno almeno 30 minuti al giorno di sport “contro l’obesità e contro la sedentarietà.

Una motivazione, per la verità, alquanto restrittiva se confrontata con quella inserita, in Italia, nella legge di bilancio 2022, che pure prevede il rafforzamento dell’educazione fisica nella scuola primaria – da affidare a insegnanti specializzati assunti per concorso – al fine di “promuovere nei giovani, fin dalla scuola primaria, l’assunzione di comportamenti e stili di vita funzionali alla crescita armoniosa, alla salute, al benessere psico-fisico e al pieno sviluppo della persona, riconoscendo l’educazione motoria quale espressione di un diritto personale e strumento di apprendimento cognitivo”. In Francia la mezz’ora di attività fisica quotidiana di cui parla Macron sarà svolta tenendo conto delle tre ore a settimana già previste nelle scuole elementari, e sarà quindi introdotta nelle giornate dove non è già previsto lo sport.

L’intenzione di Macron è però quella di estendere a tutta la Francia, insieme al rafforzamento dell’educazione fisica, anche altri aspetti del progetto denominato “Scuola del futuro” (Ecole du futur), lanciato in alcuni istituti di Marsiglia nel settembre 2021. Il progetto dà maggiore autonomia alle scuole, consentendo fra l’altro ai presidi di scegliere gli insegnanti e di organizzare autonomamente i progetti pedagogici, anche con l’apporto di soggetti esterni, pur seguendo i programmi di studio nazionali. La scuola dunque si apre con coraggio (quello che manca in Italia) al territorio, al contributo di chi ha competenze utili da mettere al servizio delle scuole, e responsabilizza le scuole e i dirigenti scolastici, dando loro però anche gli spazi di azione. Secondo i sindacati degli insegnanti francesi, però, questo progetto rischia di aumentare le diseguaglianze sociali. E della stessa opinione è Mélenchon: se sarà il suo schieramento a vincere le elezioni legislative questo progetto avrà ben poche possibilità di essere realizzato. Ma se le elezioni le vince Macron il “vento francese” potrebbe presto spirare anche in Italia.

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