Francia: torna la severa scuola laica della République

Rapido cambio della guardia alla guida del Ministero dell’educazione nazionale francese. Lo scorso 8 febbraio Nicole Belloubet, un’esperta giurista già ministra della Giustizia dal 2017 al 2020, è stata nominata ministra dell’Istruzione e della Gioventù al posto di Amélie Oudéa-Castéra, a cui l’incarico era stato affidato il 9 gennaio 2024 da Gabriel Attal (suo predecessore nell’incarico), subito dopo la sua nomina a Primo ministro (il più giovane della V Repubblica: 34 anni) da parte del presidente Emmanuel Macron.

Oudéa-Castéra, con un passato di successi sportivi nel tennis, è così tornata a essere solo ministra dello Sport e dei Giochi Olimpici e Paralimpici (Parigi ospiterà le Olimpiadi 2024), carica peraltro da lei ricoperta già dal maggio del 2022. Il suo incarico all’istruzione è così durato pochissimo, solo un mese (un record), durante il quale era stata criticata, e non solo dagli insegnanti e dai loro sindacati, per aver rivelato di aver spostato i propri figli da una scuola pubblica a una privata “a causa delle frequenti assenze degli insegnanti”. Una giustificazione infondata, come dimostrato dalle verifiche fatte da alcuni giornali, ma soprattutto in palese contrasto con l’impegno che Attal aveva assunto, nel breve periodo in cui era stato ministro dell’educazione (luglio 2023-gennaio 2024), a difendere la laicità della scuola pubblica, a garanzia dell’uguaglianza degli studenti, anche facendo marcia indietro rispetto alle aperture multiculturali del suo predecessore, il franco-senegalese Pap Ndiaye.

La polemica nei confronti della Oudéa-Castéra era diventata ancora più forte dopo che si era scoperto quale era la scuola privata d’élite da lei scelta, l’istituto Stanislas, una scuola cattolica del centro storico di Parigi, conservatrice e tradizionalista, che per quanto prestigiosa (nel 2022 Le Figaro l’aveva messa in testa alla classifica delle migliori) era finita però anche al centro di una inchiesta de L’Express, e di una conseguente indagine ministeriale, per alcuni casi di ossessiva didattica sessuofobica e di omofobia.

La nuova ministra Belloubet si è messa subito al lavoro sulla linea rigorista di Attal, annunciando una stretta verso gli alunni indisciplinati e una riforma della didattica basata sulla formazione di gruppi di livello.

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