Francia: Pap Ndiaye, franco-senegalese, alla guida del ministero dell’istruzione

Due sono le principali novità del nuovo governo insediato da Emmanuel Macron dopo la vittoria riportata nelle recenti elezioni presidenziali: la prima è la nomina a primo ministro di Elisabeth Borne, una tecnocrate con fama di progressista, già ministro del lavoro e della sanità nel precedente esecutivo, la prima donna a ricoprire questo ruolo dopo la breve esperienza di Edith Cresson, nominata da François Mitterrand nel 1991-1992. Una scelta, peraltro, in linea con le preferenze dell’elettorato, il cui 74%, secondo l’istituto Ifop, desiderava una donna all’Hotel de Matignon.

La seconda novità è la nomina a ministro dell’educazione nazionale del noto studioso di storia delle minoranze afroamericane Pap Ndiaye, 56 anni, nato in Francia da padre senegalese e madre francese, fratello della scrittrice Marie Ndiaye vincitrice nel 2009 del prix Goncourt.  Pap Ndiaye, dal 2012 professore di storia nell’università di Sciences Po, gode anch’egli (come Borne) con una solida reputazione di progressista nel campo dei diritti civili, tanto da far dire a caldo a Marine Le Pen che la sua nomina è una “scelta terrificante” in direzione della “decostruzione” dell’identità francese e dei suoi valori costituzionali.

Ma anche Jean-Luc Mélenchon, leader dell’estrema sinistra, biasima Ndiaye accusandolo di aver accettato di entrare nel governo voluto da Macron dopo averlo a lungo duramente criticato, e promette di sostituire lui e la Borne quando “il 12 e 19 giugno, alle elezioni legislative, i francesi sceglieranno un’altra maggioranza, la nostra”.

Entrambi i leader sconfitti da Macron, la Le Pen e Mélenchon, che ora guida il Nupes (Nuova unione popolare ecologista e sociale), stanno facendo di Pap Ndiaye il loro bersaglio preferito nella campagna elettorale in vista del voto tra meno di un mese, anche se per opposti motivi. Ma il neoministro ha subito fatto sapere che non si farà intimidire da chi critica coloro che, come lui, si sforzano di riflettere sulle problematiche etniche e razziali. (O.N.)

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