Nel voto dell’Enam la differenza potrebbero farla gli assenti

A breve si conosceranno i risultati ufficiali delle elezioni per l’Enam che si sono tenute il 23 e il 24 gennaio scorso per il personale di ruolo della scuola elementare e materna.
Teoricamente erano attesi al voto circa 332 mila elettori (compresi i docenti di religione cattolica recentemente immessi in ruolo), ma, stando anche all’esito delle precedenti elezioni e ad alcune situazioni segnalate, al voto potrebbero essersi recati non più di due elettori su tre.

Se l’assenza al voto fosse ancor più rilevante, gli esiti finali potrebbero essere più incerti e meno probanti del vero rapporto di forza tra i sindacati in lizza.
Proprio per il possibile peso dei non votanti, potrebbe risultare determinante il ruolo organizzativo e la forza di propaganda svolta dai sindacati impegnati al voto.

Come abbiamo riferito nei nostri precedenti servizi, vi sono diversi interrogativi pendenti sugli esiti del voto, come, ad esempio, il rapporto tra il sindacato maggioritario nel settore (Cisl-scuola) e la rampante Cgil-scuola (divisi nelle elezioni del 2001 da 14,5 punti percentuale) oppure la ricerca di nuovi consensi per l’unica associazione di categoria – l’Aimc – presente con propria lista, fermata nelle precedenti elezioni al 4,8% dei consensi.
Sarà interessante vedere se Cobas e Unicobas (rispettivamente al 4% e al 3,6% nelle elezioni del 2001) continueranno a incrementare i consensi a loro favore, e se la Gilda riuscirà a mantenere quel buon 8,6% del 2001.