Nel 2009 crollo di nomine per i precari meridionali. E quest’anno?

Mentre si rincorrono ipotesi varie sulle quantità di nomine di docenti precari per quest’anno (116 mila? 104mila?), una rapida occhiata a come sono andate quelle nomine negli ultimi due anni nelle diverse aree del Paese, rende evidente lo squilibrio e la conseguente situazione negativa dei territori con maggiore decremento di nomine.

E prospetta una negativa conferma in quei territori anche per le imminenti nomine di quest’anno.

Nel 2008-09 le nomine annue e fino al termine delle attività sono state 131.145. Nel 2009-10 sono state 117.265 con una diminuzione complessiva di 13.880 unità, pari mediamente ad un calo del 10,6%.

A fare le spese di quel decremento di 13.880 nomine sono state soprattutto le regioni del Sud e delle Isole con una diminuzione di nomine rispettivamente di 4.976 unità (- 19,7% rispetto alle nomine dell’anno precedente) e di 3.488 unità (- 23,5% rispetto al 2008-09).

Nelle regioni del Nord e del Centro, invece, la percentuale di decremento ha oscillato tra il 5,6% e il 6,8%.

Difficilmente la distribuzione delle nomine di quest’anno potrà essere sostanzialmente modificata rispetto a quanto è avvenuto l’anno scorso, anche perché nelle aree meridionali sono rimasti meno posti vacanti e disponibili dopo le recenti immissioni in ruolo, vi sono maggiori contrazioni di organico per il consistente calo di alunni (e di classi) e, dulcis in fundo, sono presenti in alcune province docenti di ruolo in soprannumero che devono essere provvisoriamente sistemati sui posti liberi prima di procedere ai contratti a tempo determinato dei precari.  

C’è solo da sperare che il turn over dei docenti – che da voci ufficiose sembra abbia raggiunto quest’anno livelli molto elevati (30 mila?) – abbia interessato soprattutto le aree meridionali, determinando un aumento di posti disponibili e dando, così, una insperata boccata di ossigeno alle nomine di docenti precari.