Mobilità. Cadute le ipotesi sul blocco dei trasferimenti e abrogazione del vincolo quinquennale. VIDEO

Le diverse ipotesi sulla mobilità degli insegnanti, riportate ancora ieri da autorevoli quotidiani nazionali, devono ora fare i conti con l’ordinanza 106 del 29 marzo 2021 sulla mobilità del personale scolastico, firmata ieri dal ministro Bianchi.

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Ieri si ipotizzava il possibile congelamento per un anno dei trasferimenti dei docenti di ruolo, forse con l’obiettivo di confermare i docenti precari sulle stesse sedi attualmente occupate. La pubblicazione dell’ordinanza annulla completamente questa ipotesi, lasciando pertanto aperta e da risolvere la questione delle cattedre vacanti al primo settembre prossimo.

L’altra ipotesi di cui parlavano i quotidiani riguardava la questione del vincolo quinquennale di permanenza in sede dei docenti immessi in ruolo dal settembre scorso.

A chiedere con insistenza l’abrogazione della norma erano (e sono tuttora) la Lega e i sindacati della scuola. Nonostante la mobilità del personale rientri tra le prerogative contrattuali, i sindacati non hanno potuto evitare quel vincolo quinquennale, in quanto la disposizione è stata blindata dalla legge, impedendo che possa essere derogata (disapplicata).

Il vago e prudente impegno del ministro per esaminare il problema non ha trovato per il momento riscontro nella nuova ordinanza che ha espressamente richiamato il divieto tassativo dei neo immessi in ruolo di chiedere trasferimento per i prossimi quattro anni.

Pertanto, soltanto un intervento normativo urgente come, ad esempio, un decreto legge, potrebbe sbloccare il divieto, ma, ammesso che vi sia politicamente questa volontà di abrogare il vincolo quinquennale, l’ipotetico (molto ipotetico) decreto legge dovrebbe essere varato nei prossimi giorni.

Una sua emanazione dopo la scadenza di presentazione delle domande di trasferimento (13 aprile) costringerebbe il ministero a riaprire i termini con inevitabili contraccolpi sui tempi di tutte le procedure di assestamento del personale (trasferimenti, assegnazioni, nomine in ruolo, conferimento supplenze, ecc.).

Se ne dovrà riparlare un’altra volta.