
Miur/2. Quei sottosegretari così trasversali
La scorsa settimana avevamo scritto che quella di individuare, per il ruolo di sottosegretari, tecnici autorevoli totalmente privi di identificabilità politica non sarebbe stata impresa da poco, e facevamo l’esempio del Ministero dell’istruzione. Tra i nomi che circolavano c’erano quelli dei due responsabili delle segreterie tecniche – una per la scuola, l’altra per l’università – nominati dal precedente ministro Gelmini. Tecnici stimati ma considerati egualmente ‘più vicini’ uno al Pdl, l’altro al Pd.
Con la nomina, abbastanza a sorpresa (perfino, pare, degli interessati), di Marco Rossi-Doria ed Elena Ugolini le previsioni della vigilia non sono state confermate, ma la scelta è caduta su due personaggi, ben noti nel mondo della scuola, che pur essendo in senso lato riconducibili rispettivamente alle aree politiche del Pd e del Pdl, hanno dato prova di autonomia e indipendenza, tanto da attirare sulle loro persone critiche e apprezzamenti in entrambi gli schieramenti.
Marco Rossi-Doria, figlio del noto meridionalista socialista Manlio, per anni ‘maestro di strada’ a Napoli, è noto per il suo impegno in favore di iniziative e progetti per il recupero scolastico e sociale dei ragazzi poveri, da affidare anche a soggetti privati o del privato sociale, insomma “a chi sa fare, secondo i modelli che hanno funzionato meglio in questi anni”. Posizione che gli ha procurato consensi dalla destra liberista e critiche dalla sinistra statalista.
La senatrice Bastico (Pd), già viceministro con Fioroni, ha accomunato Elena Ugolini e Marco Rossi-Doria in un giudizio altamente positivo: “Sono molto felice della loro nomina, che mi sembra essere una scelta basata sulle loro competenze maturate nell’esperienza scolastica (Marco a Napoli, come maestro di strada, Elena a Bologna, in una scuola paritaria innovativa e pienamente integrata nel sistema nazionale dell’istruzione) e sulle loro scelte culturali sempre orientate all’innovazione nella educazione”.
Non la pensano così il Comitato ‘Per la scuola della Repubblica’ e altri movimenti e associazioni laiche, che parlano di “enorme conflitto di interessi” determinato dalla nomina a sottosegretario della Ugolini: “Non si era mai visto in tutta la storia repubblicana un esponente della scuola privata al governo dell’istruzione pubblica”, che “ha tra gli altri il compito di vigilare sul funzionamento delle scuole paritarie private”.
Insomma, i due nuovi sottosegretari sembrano accomunati dalla sorte di essere destinatari di consensi e dissensi trasversali agli schieramenti politici. Meglio così: sarà più facile giudicarli dai fatti.
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