Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Miur/2: il salto di qualità dell’esame di maturità richiede un’altra narrazione

L’annunciata modifica non solo di forma ma di sostanza, consisteva nella drastica riduzione delle possibilità di scelta offerte ai candidati e nell’introduzione di una “parte obbligatoria” della quale non si riusciva a cogliere riferimento alcuno neppure nelle vigenti Indicazioni Nazionali. Una modifica che per essere stata annunciata e illustrata dalle stesse fonti ministeriali competenti, ha alimentato dubbi perfino su come orientarsi nella progettazione didattica. 

Questo il motivo principale del sospiro di sollievo dei docenti di matematica coinvolti. Forse non proprio il provvedimento atteso, ma per il momento sufficiente. Esso, infatti, da una parte, avvalora le voci che la modifica annunciata non sarebbe più operativa dal 2015, dall’altra apre alla speranza  che eventuali cambiamenti futuri, dal 2016 in poi, saranno discussi e maturati alla luce del sole, come buoni frutti di una “buona scuola”. Tutti dobbiamo avere la consapevolezza che  il  processo di innovazione e miglioramento degli esiti di apprendimento ha successo solo se riesce a coinvolgere i docenti come protagonisti e autori del cambiamento. E i momenti  di confronto, riflessione e di coinvolgimento, vero non edulcorato, previsti dalla circolare rappresentano la condizione di successo di una reale risposta da parte dei docenti. Sarebbe un vero peccato se vincesse la viscosità del sistema, perché anche volendo essere ottimisti non sarà facile che in futuro si ripresentino occasioni favorevoli come quella de “La Buona Scuola” per potere davvero “cambiare” verso. I tempi nuovi richiedono – sostengono molti – nuove narrazioni, ma anche nuovi narratori.

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