Minori, allarmanti i consumi di alcol e tabacco
Hanno bevuto alcolici almeno una volta (6 su 10), hanno provato a fumare (4 su 10) e a giocare d’azzardo (2 su 10 offline e 1 su 10 online). Guardano immagini e video pornografici (1 su 2) e hanno usato videogiochi vietati agli under 18 (4 su 10). I ragazzi italiani hanno voglia di trasgredire. E da parte dei genitori c’è “ancora troppa indulgenza”, da parte dei venditori “ancora troppa complicità“. Siamo di fronte a “un’emergenza educativa“, dove però – ne è certa la presidente del Moige, Maria Rita Munizzi – crolla “il paradigma del ‘vietato vietare’“, perché “nelle famiglie fondate su regole chiare e decisi ‘no’ i figli sono meno portati a comportamenti a rischio“. A rilevare le cattive abitudini dei ragazzi italiani tra gli 11 e i 18 anni e la conseguente necessità di “fare rete” per renderli più “virtuosi” è un’indagine del Moige e dell’Università La Sapienza, presentata ieri a Roma e che viene riepilogata da Alice Fumis dell’agenzia di stampa Ansa.
2 su 3 hanno bevuto alcolici – Dei 1.845 ragazzi intervistati, 2 su 3 dichiarano si aver bevuto alcolici. La percentuale sale all’86,5% tra gli studenti di scuola superiore (45,6% nel caso della scuola media). Tra questi, la metà dice di bere abitualmente e 1 su 4 ha bevuto negli ultimi tre mesi almeno 4 bicchieri di alcolici quando ha avuto occasione. Il 58,6% dei genitori ha vietato ai figli di bere alcol, ma nel 65,6% dei casi il venditore non ha verificato la maggiore età dell’acquirente.
40% giovani ha fumato – Il 17,3% degli studenti superiori ha fumato almeno un pacchetto al giorno. Per il 75% la prima sigaretta è arrivata tra i 12 e i 15 anni. La metà dei giovanissimi che fuma, lo fa all’insaputa dei genitori (l’85% delle famiglie lo disapprova); il 25% ignora l’esistenza del decreto Balduzzi e in 7 casi su 10 i venditori di tabacco non hanno verificato la maggiore età dell’acquirente.
Attratti dai giochi – Un giovane di scuola superiore su 4 ha giocato a soldi almeno una volta nei punti vendita (10,3% dei ragazzi delle scuole medie). Sul web e offline i giochi più praticati sono le scommesse sportive (30%). A un giovane su due al punto gioco non è stata chiesta l’età. L’80% dei genitori sa che il proprio figlio gioca, ma solo il 50,6%, nel caso delle famiglie degli studenti di scuola superiore, lo vieta.
1 ragazzo su 2 guarda immagini pornografiche – In particolare, il 32% degli 11-13enni e il 58,8% dei 14-18enni; il 30,5% e il 58,6% hanno guardato video. La fruizione del materiale avviene attraverso tablet, telefonini e pc. Solo una famiglia di studente di scuola superiore su due (55,1%) disapprova la visione di questi video o immagini. Parlando delle insidie della rete, il direttore centrale delle Specialità della Polizia di Stato, Roberto Sgalla, ha affermato che secondo dati della Polizia postale “il 12% dei siti web offre materiale pornografico: nel 3,2% dei casi questo materiale nasconde trappole informatiche”. Per quanto riguarda la pedopornografia, ha aggiunto, nel 2014 sono stati monitorati “18.450 siti”.
Attratti da videogiochi vietati – Il 35,1% degli alunni di scuola media e il 43,5% di quelli di scuola superiore usano videogiochi non adatti ai minori: i genitori non impongono divieti rispettivamente nel 35% e nel 70% dei casi.
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