
Mini-riforma Aprea: ecco i contenuti del disegno di legge
Dal punto di vista dei contenuti, il testo della mini-riforma Aprea, composta di 12 articoli, anticipato dall’agenzia di stampa Dire, prevede questi punti principali:
SCUOLE PIÙ AUTONOME – Si parte dagli statuti: alle istituzioni scolastiche “è riconosciuta autonomia statutaria“. Gli statuti regolano “l’istituzione, la composizione e il funzionamento degli organi interni, nonché le forme e le modalità di partecipazione della comunità scolastica“.
I NUOVI ORGANI COLLEGIALI – Arriva il Consiglio dell’autonomia scolastica e sparisce il Consiglio di istituto o di circolo. Il nuovo Consiglio dell’autonomia adotta il piano dell’offerta formativa, approva il bilancio, designa i componenti del nucleo di valutazione e gli accordi con soggetti esterni, compresa la possibilità per l’istituto di partecipare a fondazioni. I genitori saranno presenti in misura uguale ai docenti. Al dirigente vengono assegnate esplicitamente “funzioni di gestione“, dalle risorse umane a quelle economiche. C’è poi il Consiglio dei docenti, che programma la didattica e valuta gli alunni. Spariscono i consigli di classe e intersezione. Saranno le scuole a stabilire come genitori e alunni possano interagire con le attività delle classi. Anche il diritto di assemblea degli studenti e quello di riunione dei genitori sarà normato con autonomia dalle scuole.
I NUCLEI DI AUTOVALUTAZIONE – Le scuole dovranno eleggerne uno (minimo tre, massimo sette componenti) e questo dovrà lavorare in raccordo con l’Invalsi, l’Istituto nazionale di valutazione, che fornirà i parametri per la valutazione interna. Ogni anno sarà redatto un Rapporto che dovrà essere reso pubblico.
LE FONDAZIONI – Le scuole “possono promuovere o partecipare alla costituzione di reti, fondazioni e consorzi finalizzati anche al sostegno economico delle loro attività“. I partner possono essere “pubblici e privati“. Per ragioni di trasparenza i contributi in denaro superiori ai 5mila euro potranno essere versati solo da enti che “hanno l’obbligo di rendere pubblico il proprio bilancio“.
IL CONSIGLIO DELLE AUTONOMIE SCOLASTICHE – Il ministero darà vita al nuovo organismo formato da membri eletti fra docenti, presidi e membri dei Consigli dell’autonomia delle scuole. Sarà un organo di “corresponsabilità” fra Stato e scuole nella gestione della pubblica istruzione. Le Regioni istituiranno invece la Conferenza regionale del sistema educativo per un maggiore raccordo sui temi dell’istruzione.
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