Prosegue il dibattito tra i nostri lettori sul decreto milleproroghe in relazione agli ultimi concorsi per dirigente scolastico, con un intervento di Elena Varriale (11 marzo), in risposta alla lettera dell’altra lettrice, Adele Vitale, che difendeva il carattere meritocratico del decreto.

Tuttoscuola ha già espresso, in due articoli (questi i link al primo e secondo articolo oggetto di opposte opinioni) e in due risposte a lettori, il proprio parere – critico – nei riguardi dei contenuti del provvedimento, per quello che riguarda la progressiva immissione in ruolo a dirigenti scolastici dei docenti risultati idonei ma esclusi dagli ultimi due concorsi per carenza di posti.

Così ci ha scritto Elena Varriale:

Ho letto la lettera della professoressa Vitale e francamente non sono d’accordo con lei e spiego il perché: sono un’insegnante elementare (vincitrice di concorso) con due diplomi (scientifico e magistrale), una laurea in scienze politiche con 110 e lode su 110, sono iscritta all’albo giornalisti pubblicisti, ho pubblicato due saggi e una silloge di poesie, ho un corso di perfezionamento post-laurea, sono stata per un anno funzione strumentale e da due anni Rsu.

Nonostante questi titoli culturali e professionali, non ho superato la prima selezione per titoli del concorso direttivo in esame, ma, a differenza della professoressa Vitale, non ho fatto ricorso attenendomi semplicemente alla legge. Non credo sia giusto ora stabilire per legge che chi è stato più furbo e lungimirante ed ha presentato un ricorso possa ora ottenere ciò che la legge vietava. Chiediamo tutti trasparenza e moralità, poi siamo sempre i primi a negarla quando si tratta di interessi personali.

Credo invece sarebbe più giusto e trasparente bandire un nuovo concorso in cui vengano davvero riconosciuti titoli e meriti.

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