Merito e stabilizzazione: nodi non risolti

Cessati gli echi che hanno accompagnato con polemiche la conversione del decreto legge 22/2020 sulla scuola (ora legge 41), restano aperte alcune questioni relative in particolare al reclutamento dei docenti e al fabbisogno di professori in cattedra a settembre.

La prima questione riguarda il merito. Nella disputa tra M5S e PD tra selezione meritocratica e reclutamento per soli titoli ha prevalso la tesi dei pentastellati sul concorso per esami, mentre i piddini si sono accontentati di differire (come era già evidente) il concorso straordinario a crocette.

Sulla questione del merito interviene nuovamente il sen. Pittoni, presidente della commissione Cultura a palazzo Madama e responsabile Istruzione della Lega, il quale sostiene che gli iscritti alle graduatorie con almeno tre anni di servizio nella scuola statale e quasi tutti abilitati, il merito lo possiedono e lo hanno già dimostrato e riconosciuto sul campo per almeno tre anni come educatori e formatori dei ragazzi,  determinandone spesso l’avvenire scolastico, e vagliandoli agli esami.

La seconda questione riguarda i tempi di stabilizzazione.  

I 32 mila posti previsti dal concorso straordinario saranno assegnati nel corso del prossimo quadriennio; la quota già attesa per il settembre 2020 (circa 8 mila posti) difficilmente potrà essere assegnata nel corso del 2020-21 perché, a differenza dei demonizzati 80 quesiti a crocette i cui risultati sarebbero stati istantanei, i quesiti a risposta aperta invece comporteranno diversi mesi per la correzione. Le nomine in ruolo dei vincitori potrebbero slittare al 1° settembre 2021 con retrodatazione giuridica. A settembre 2020 saranno quindi confermate migliaia di supplenze.

In proposito, sempre il sen. Pittoni ritorna su una proposta cara alla Lega: il maxi piano di stabilizzazione proposto per avere a settembre tutti gli insegnanti al loro posto utilizzando le diverse graduatorie esistenti che potrebbe trovare accoglienza nella conversione del DL 34 “Rilancio”.

“Sono stati infatti dichiarati ammissibili due nostri emendamenti al decreto Rilancio – dichiara Pittoni – che, se approvati, a settembre consentiranno di stabilizzare fino a 100 mila insegnanti per titoli e servizio, come peraltro auspicato dai sindacati e da esponenti di quasi tutte le forze politiche.

Lo strumento “graduatoria”, sostiene, è pienamente legittimo, ha pari dignità rispetto al concorso ordinario ed è anche “tutelato”, dal momento che la Suprema Corte ha sancito che ad essa va assegnato il 50% dei posti annualmente disponibili, percentuale pure aumentabile nel caso di esaurimento di parallele graduatorie concorsuali.

“Nell’attuale situazione – precisa il senatore leghista – interesse pubblico primario è coprire tutti i posti vacanti e disponibili.”.