
Merito e carriera, è polemica dura tra Forza Italia e il Pd

Come dicevamo nell’articolo Carriera, reclutamento e merito, che cosa succede nel Pd?, le possibili divisioni all’interno del partito di maggioranza del Governo stanno facendo discutere. A cavalcare le contraddizioni che emergono nel partito del premier Matteo Renzi, due tra le voci più autorevoli di Forza Italia in ambito istruzione, la responsabile Scuola e Università, Elena Centemero, e l’ex ministro Mariastella Gelmini, vice capogruppo vicario alla Camera.
Centemero scrive in una nota stampa: “L’ennesima promessa non mantenuta del governo Renzi rischia di arrivare, purtroppo, sulla scuola. Per mesi si è parlato di valorizzare il merito nella carriera dei docenti, attraverso una seria valutazione, ma sembra che anche su questo punto possa avere la meglio una sinistra agguerrita e retrograda“.
Centemero continua: “Oggi la ministra Giannini, nell’incontro con le scuole di Monza e Brianza, ha sottolineato la necessità, su cui concordiamo, di una valutazione secondo tre principi: autovalutazione di istituto, valutazione esterna e comparazione, con l’aiuto di esperti, dei risultati delle scuole italiane con quelli delle scuole europee. Questo modello è superiore a quelli precedenti e dovrebbe coniugarsi con una valorizzazione dei docenti che non può essere quella degli scatti di anzianità. La scuola ha bisogno di cambiare verso, valorizzando le istituzioni scolastiche e assegnando una retribuzione differente ai docenti in base ad un vero e proprio sviluppo di carriera”.
Gelmini rincara la dose: “Ogni giorno, la Buona Scuola di Renzi si rivela un goffo ritorno al passato. Prima ancora di approdare in Parlamento, il testo della Buona Scuola sta già naufragando nell’assemblearismo tipico della peggiore tradizione della sinistra conservatrice. Avevamo salutato con grande favore lo sdoganamento di alcuni principi enfaticamente annunciati nella Buona Scuola. Oggi, vediamo che sulla premialità del merito i cambiamenti proposti si limitano di fatto al mantenimento di un sistema nel quale resiste l’anzianità come fattore determinante per gli scatti“.
“Per Forza Italia, Merito, Valutazione e Autonomia sono i tre chiodi sui quali non si intende indietreggiare di un millimetro – continua l’ex ministro dell’Istruzione –. Non consentiremo che i tre miliardi previsti dalla Legge di Stabilità per la Buona Scuola si investano esclusivamente per realizzare la più grande stabilizzazione di precari, di cui la Scuola non ha bisogno per assolvere la sua funzione educativa”.
Respinge ogni accusa la senatrice Francesca Puglisi, capogruppo Pd in commissione Cultura al Senato: “Nessun dietrofront del Pd sul riconoscimento del merito degli insegnanti. Siamo rimasti l’unico Paese, ad avere come criterio di avanzamento stipendiale la sola anzianità di servizio. Tutti gli altri Paesi europei utilizzano o solo il merito o un sistema misto tra merito e anzianità di servizio“.
“Il Pd ha messo nella consultazione “la buona scuola” la faccia, la testa, il cuore e le Gambe – spiega Puglisi -, promuovendo in tutta Italia centinaia di assemblee. Nella scrittura dei provvedimenti terremo in considerazione ciò che abbiamo ascoltato e quello che è emerso dai dati che ha presentato il ministro Giannini qualche giorno fa. E il sistema misto è quello che riscuote il maggiore consenso. Siamo inoltre convinti che occorra dare valore al diverso impegno offerto dagli insegnanti nella scuola riconoscendone le differenti professionalità”.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via