Tuttoscuola: Non solo statale

Maturità/3. Il Consiglio di Stato ‘salva’ 600 alunni di paritarie

Il Regolamento per l’esame di Stato (dpr 323/1998) voluto dal ministro Berlinguer, prevede che i candidati esterni siano ripartiti tra le diverse classi dell’istituto statale o paritario, assicurando che il loro numero massimo per ciascuna classe non superi il 50 per cento dei candidati interni (ad ogni singola classe sono complessivamente assegnati, di norma, non più di trentacinque candidati).
Ancora una volta molti Uffici Scolastici Regionali hanno distribuito i privatisti su altre scuole, e ancora una volta le loro decisioni sono state vittoriosamente impugnate.
L’anno scorso a Roma centinaia di privatisti di istituti privati, distribuiti d’ufficio su altre scuole, furono restituiti ai loro istituti grazie a un ricorso al Tar del Lazio che concesse la sospensiva del provvedimento. Quest’anno la storia si è ripetuta, come ha reso noto il Codacons che ha “salvato circa 600 studenti con un ricorso che ha strappato al Consiglio di Stato, ancora una volta, la sospensiva del provvedimento dell’autorità scolastica“.
Ma il Codacons, oltre ad esultare per il risultato e a precisare che i suoi assisiti erano fin da novembre studenti interni regolari, accusa il ministro Moratti di voler favorire gli istituti religiosi. “Ci domandiamo ancora come mai solo nel Lazio, dove le scuole private degli enti religiosi sono evidentemente preoccupate della concorrenza delle scuole laiche paritarie – afferma il Presidente del Codacons, Carlo Rienzi – il ministro Moratti abbia consentito questi abnormi provvedimenti in violazione del diritto costituzionale alla scelta della scuola“. “Ci auguriamo – conclude Rienzi – che non ci sia dietro una squallida questione di concorrenza che vede oggi scuole private di enti religiosi perdere molti clienti in favore delle più moderne scuole laiche“.
A dir la verità le iniziative dell’anno scorso della magistratura contro i diplomifici sembra che abbiano riguardato soprattutto istituti privati laici, e del resto i tassi di incremento di alunni tra quarto e quinto anno sono nettamente più alti in questi istituti (praticamente gli alunni raddoppiano nell’ultimo anno, come si vede dalle tabelle allegate). Ma si sa, la miglior difesa è l’attacco.

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