Maturità, la Polizia postale invita a evitare le scorciatoie

Sì all’impegno, no alle scorciatoie. È la strada migliore per provare a passare l’esame di maturità. Marco Valerio Cervellini è il responsabile per la Polizia postale di progetti di educazione alla legalità e navigazione sicura dei minori sulla rete internet. Ogni anno, attraverso una serie importante di iniziative che organizza ma anche a cui prende parte, entra a contatto con migliaia di studenti, rispondendo a loro domande, curiosità a proposito di tutto quello che riguarda il web e, nel particolare, gli esami di maturità. Che per oltre 500mila studenti inizieranno tra pochi giorni. Inevitabilmente siti specializzati e pagine di social network saranno invasi da richieste di aiuto, da foto di tracce, da suggerimenti più o meno corretti come pure totalmente sbagliati.

E qui scende in campo Cervellini e la Polizia postale che quest’anno mette in campo iniziative che vanno “dalla tutela dell’invio telematico del plico” con le tracce facendo attenzione a rischi di hackeraggio ad una “campagna di sensibilizzazione sul web dando informazione ai ragazzi, controllando quello che gira su web e nei forum“. Questo perché c’è il rischio che persone senza scrupoli possano tentare truffe nei confronti di chi cerca informazioni sull’esame: “Ci sono persone che sono disposte a pagare – spiega Cervellini – per avere tracce di cui hanno avuto rassicurazioni ma che poi non usciranno mai”. E poi la sensibilizzazione rivolta agli studenti che “le scorciatoie non pagano“.

Forse un po’ a sorpresa gli stessi studenti sono i primi a non pensare a sotterfugi, a scorciatoie per l’esame di maturità. Come spiega proprio Cervellini “quando siamo sotto esame maturità notiamo un aumento notevole di segnalazioni dei ragazzi su bufale che circolano sulla rete, in riferimento cioè a tracce annunciate con certezza per il giorno dopo ma che poi si rivelano puntualmente false. Chiedono il rispetto delle regole, una bella cosa“.